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Al Cantiere di Marina riprende con fatica la trattativa
Lavoratori e sindacati hanno sottoposto oggi all'attenzione della dirigenza le loro controproposte. Incerto l'esito della concertazione. Domani si riapre il tavolo
Carrara -
Si è aperto questa mattina ed è ancora in corso mentre vi scriviamo l'incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e i dirigenti dei Cantieri Navali di Marina di Carrara. Com'era prevedibile vista la distanza dei presupposti da cui partivano i soggetti coinvolti nella trattativa, la discussione si sta protraendo da diverse ore.
La scorsa settimana l'amministrazione di Nca aveva posto i lavoratori davanti ad un bivio: per contenere le spese aziendali era necessario scegliere tra l'ennesima diminuzione dell'organico – con 80 licenziamenti - o la riduzione della retribuzione dei dipendenti.
Un out-out rigettato dall'assemblea tenutasi giovedì scorso al Cantiere: i lavoratori avevano espresso la loro ferma intenzione a non accettare nessuna delle due opzioni e avevano incaricato i rappresentanti sindacali di studiare soluzioni alternative. Ieri si è tenuta così la riunione tra rsu, segretari di categoria e segretari generali alla fine della quale è stato prodotto un documento unitario: dopo aver ribadito che Nca deve rimanere un cantiere di costruzioni navali, i confederali hanno rigettato i tagli all'organico, allo stipendio e l'esternalizzazione del lavoro proposte dai dirigenti rilanciando su diversi punti.
L'amministrazione di Nca – si legge nel documento unitario - dovrebbe consolidare lo staff che segue l'acquisizione e la gestione degli ordini, lavorare alla creazione di un settore Sviluppo e Ricerca, tagliare i costi per le consulenze esterne e chiarire i dettagli del piano di formazione – che prevede finanziamenti pari a 3 milioni di euro. Secondo i sindacati è poi indispensabile che si torni a investire sulla sicurezza e tutelare la progettazione interna al cantiere.
Per quanto riguarda poi i punti chiave della trattativa per il tagli alle spese, i rappresentanti dei lavoratori propongono agevolazioni al pensionamento o all'uscita per quei dipendenti che scelgano liberamente di lasciare il posto al cantiere. I distacchi temporanei presso altre aziende, la riconversione e il ri-impiego di parte del personale sono invece le soluzioni indicate dai confederali per gestire gli esuberi individuati in questa fase, senza ricorrere ai licenziamenti e nella speranza che – una volta rilanciato il cantiere – tutto l'organico possa tornare a pieno regime. “Noi siamo pronti a trattare, ma anche i dirigenti devono dimostrare di essere disponibili a mediare” ha detto in serata Giovanni Tonetti, rsu del cantiere.
Su questi punti è stato avviato oggi il dialogo con l'azienda: una discussione come detto faticosa, che proseguirà ancora nella giornata di domani e il cui esito finale appare oggi più che mai incerto. |
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Ultimo aggiornamento ore
19:58 del 05.04.05 | redazione
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