Si è tenuto oggi l'incontro tra sindacati e dirigenza per fare il punto sulla situazione della Evam, la ditta di proprietà del Comune di Massa che imbottiglia e commercializza le acque minerali delle fonti massesi. La discussione ha riguardato principalmente due temi: la cassa integrazione e le soluzioni alla crisi studiate dall'azienda. Nel corso della discussione con i dirigenti è emerso che l'attuale situazione delle sorgenti non permette di riprendere la produzione a pieno regime, perché la quantità di acqua che sgorga dalla montagna massese è veramente esigua: questo significa che, una volta terminate intorno alla metà di aprile le prime 13 settimane di cassa integrazione, potrebbe rendersi necessaria l'apertura di un altro ciclo.
Per sopperire alla povertà delle risorse idriche attualmente a disposizione della Evam, i dirigenti hanno proposto al comune di Massa, proprietario dell'azienda, una ricapitalizzazione mirata a trovare i fondi necessari all'apertura di nuove sorgenti: l'amministrazione massese presenterà al Consiglio Comunale la proposta e nell'arco di poche settimane dovrebbe arrivare una risposta.
Nel frattempo la Cgil si sta muovendo per chiedere un incontro con il Sindaco di Massa Fabrizio Neri, per tentare di capire quali sono le intenzioni dell'amministrazione sul caso Evam: da tempo infatti circola l'ipotesi-privatizzazione e il perdurare delle difficoltà produttive potrebbe spingere il comune a intraprendere con più decisione quella strada.