La Spezia - Lo scorso gennaio abbiamo parlato della proposta di Regione, istituzioni locali ed Eni per la bonifica dell'area ex-Ip alla Spezia: si tratta di due esorbatori termici che avrebbero accellerato le operazioni lavorando come due forni mobili, in grado di far arrivare il terreno ad una temperatura superiore agli 800 gradi in modo da volatilizzare, disperdendole nell'aria, le sostanze inquinanti presenti nel suolo, dagli idrocarburi ai metalli pesanti. Sull'ipotesi la Regione aveva dato parere positivo per uno screening sulla valutazione dell'impatto ambientale. Fin da subito le associazioni e i comitati ambientalisti si sono però detti contrari ad un progetto che provocherebe comunque il rilascio in aria di sostenze nocive. Un coordinamento composto da Comitato Pitelli, Comitato della Valdellora, Legambiente; Wwf w Italia Nostra ha quindi formulato una proposta alternativa di cui si parlerà domani mattina in un'incontro. Il metodo che verrà esposto alla cittadinanza si chiama land-farming e prevede un procedimento del tutto naturale di depurazione del suolo, anche s eprevede un tempo d'intervento molto più lungo di quello proposto da Comune e Eni, che prevede il completamento entro il 2006. In questo senso, ci sono in ballo i progetti da realizzare nel sito della ex-raffineria, tra cui un centro commerciale, e la scelta del progetto con i due esornatori sarebbe dovuta proprio ad una considerazione sulle potenzialità della zona, più che da considerazioni sull'impatto ambientale. Il coordinamento dei Comitati e delle associazioni ha anche già presentato alcune osservazioni depositandole nell'ufficio tecnico del Comune della Spezia, che al momento non sono state però prese in considerazione.
L'incontro sul progetto alternativo di bonifica dell'area-Ip avrà luogo domani alle 11.30 presso il saloncino Arci in Via XXIV Maggio alla Spezia.