Mancavano pochi minuti alle 18.00 di ieri, quando un boato ha scosso il centro di Vittoria Apuana, una località turistica vicino Forte dei Marmi, in provincia di Lucca. A provocare il fragore, lo schianto di un canadair della Protezione Civile, partito intorno alle 16.30 da Roma per aiutare le operazioni di spegnimento di un grosso incendio a Ripa, un paesino sulle colline versiliesi. Secondo la ricostruzione fornita intorno alle 22.00 dal capo della Protezione Civile Guido Bertolaso – giunto sul luogo dell’incidente - durante una discesa (in termine tecnico si parla di “sganciamento” ovvero l’operazione per riversare l’acqua contenuta nell’aereo sull’incendio) la coda del canadair sarebbe rimasta impigliata in alcuni cavi dell’alta tensione. Bertolaso ha immediatamente tenuto a sottolineare due elementi determinanti nella vicenda: in primo luogo sembra che le fiamme che hanno devastato i boschi di Ripa fossero di origine dolosa; in secondo luogo è molto probabile che le linee elettriche su cui è rimasto impigliato il mezzo non fossero segnalate sulle mappe in dotazione ai piloti.
Una ricostruzione questa che potrà essere confermata solo a seguito delle indagini che stanno conducendo, parallelamente, la magistratura e l’aeronautica. Quello che è certo è che a seguito dell’impatto il mezzo in avaria si è diretto verso la costa – distante solo 5 chilometri – per tentare l’ammaraggio, portandosi dietro i cavi elettrici. Secondo alcune testimonianze l’aereo avrebbe perso anche un motore ma tale versione non ha trovato riscontro nella ricostruzione di Bertolaso.
Il canadair era arrivato ormai a poche centinaia di metri dal mare, quando un’esplosione a bordo l’ha fatto precipitare irrimediabilmente nel centro di Vittoria Apuana. Numerosi residenti hanno confermato di aver visto il mezzo con un’ala in fiamme perdere quota e schiantarsi al suolo.
Nell’impatto è stata colpita la casa di una pensionata di 75 anni, che al momento non si trovava nella sua abitazione – una villetta appena ristrutturata. Non c’è stato invece nulla da fare per i due piloti del canadair, Stefano Bandini, 38 anni di Teramo, e Claudio Rosseti, 40 anni della provincia di Siena. I loro cadaveri sono stati recuperati solo dopo quattro ore di intervento dei vigili del fuoco.