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Bonifica. Un mare di soldi da trovare
La fotografia dello stato di salute del Golfo all'indomani della Conferenza dei Servizi convince ma preoccupa la società civile. Vesigna (Cgil): anche se intervengono i privati sarà difficile recuperare i fondi anticipati
La Spezia -
600 milioni di euro per rimuovere 6 milioni di tonnellate di detriti e 120 milioni di euro solo per la prima fase delle operazioni. Queste le cifre principali quantificate ieri a Roma dalla Conferenza dei Servizi per gli interventi da realizzare per la bonifica del Golfo della Spezia. Pertusola di Lerici, baia di Panigaglia e un tratto della baia di Cadimare sono le aree marine con una maggiore concentrazioni di inquinanti, secondo le elaborazioni del Ministero dell'Ambiente, ricavate dai dati ricavati dalle opere di caratterizzazioni con carotaggi e analisi realizzate nei mesi scorsi. Su queste zone, secondo le disposizioni della Conferenza, si dovrà operare entro un paio d'anni, mentre per le rimanenti aree la bonifica andrà realizzata entro il 2015. Anche se l'aria che si respira oggi in molti ambienti spezzini si è rinfrescata grazie ad una maggiore certezza sul quadro generale che si dovrà affrontare nei prossimi anni, resta il fatto che i progetti cantieristici e quelli dell'Autorità portuale dovranno comunque aspettare accertamenti e nuove disposizioni del Ministero prima di essere messi in opera, come daltronde il canale navigabile di accesso al porto. Tra le prime reazioni c'è stata quella dell'Assessore regionale allo Sviluppo economico, Giacomo Gatti che ha evidenziato, pur dicendosi soddisfatto della chiarificazione dello stato delle cose, una situazione preoccupante intorno ai vivai dei muscoli e all'impianto di itticoltura del Pezzino, ventilando addirittura un'improbabile spostamento degli stessi durante la bonifica. Secondo il responsabile di Legambiente alla Spezia Paolo Varella la posizione di Gatti, con i conseguenti allarmanti scenari, dipenderebbe dal mancato dragaggio per il porto conteiner: una vicenda che non sarebbe andata giù all'Assessore di An, pronto a percorrere così la strada dell'allarmismo. Il Circolo Nuova Ecologia rimane per il resto sulle stesse posizioni da sempre sostenute, con la bonifica prima di ogni altra cosa: secondo l'associazione e le altre forze ambientaliste spezzine il quadro delineato dall'Organo ministeriale non farebbe che rafforzare l'immagine di un Golfo dei Poeti gravemente ammalato. Intanto, resta alta la preoccupazione delle Istituzioni e dei Sindacati circa la reperibilità dei fondi per la bonifica: secondo Federico Vesigna, Segretario della Camera del Lavoro della Spezia, sarebbe difficilmente percorribile l'ipotesi di far pagare pezzi di bonifica alle aziende responsabili dei danni ambientali; dubbi vengono espressi da Segretario Cgil anche sull'intervento dei privati, visto che ad oggi non vi è idea alcuna di come i soggetti coinvolti nelle operazioni di bonifica possano in futuro recuperare i finanziamenti anticipati
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Ultimo aggiornamento ore
20:06 del 16.03.05 | redazione
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