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Conferenza dei Servizi. No ai dragaggi parziali
L'organo del Ministero dell'ambiente risponde negativamente alla richiesta dell'Autorità portuale spezzina. Le aree più inquinate andranno bonificate entro due anni
La Spezia -
Questa mattina a Roma si è svolta, presso il Ministero dell'Ambiente, la Conferenza dei Servizi: tra gli argomenti in programma c'era anche la bonifica del Golfo della Spezia. Tanto era quindi l'interesse intorno a questo appuntamento: Legambiente La Spezia aveva già inviato una lettera al Dirigente del Ministero Gianfranco Mascazzini chiedendo che “ la bonifica si attui attraverso un procedimento unitario e non tramite sottoprocessi che andrebbero a realizzarsi a macchia di leopardo per questa o quella esigenza, portuale o turistica che sia”. In parte la risposta alle preoccupazioni di Legambiente è arrivata dal Dott. Mascazzini, che ha nuovamente risposto all'Autorità Portuale spezzina sulla realizzazioni di dragaggi parziali, sottolineando che nessuna operazione, di qualsiasi entità essa sia, potrà iniziare prima che sia terminata la bonifica dell'area in oggetto.
Secondo quanto riferito alla nostra redazione da Diego Gasparro di Wwf La Spezia, durante l'incontro è stata illustrata la situazione complessiva del Sito Pitelli di interesse nazionale per le bonifiche. In rosso sono state evidenziate le tre aree interessate maggiormente dall'inquinamento: si tratta delle zone marine di Pertusola e Panigaglia, oltre ad un'area più prossima allo scalo portuale spezzino. Su queste porzioni di mare si dovrà procedere a bonifica entro il 2007, mentre sulle altre - evidenziate in giallo e verde a seconda del progressivo diminuire della concentrazione di inquinanti - l'opera di depurazione dovrà rientrare nell'arco di 10 anni.
Nel corso della Conferenza si è fatto anche riferimento alla messa in sicurezza del sito Pitelli sulla costa, dove alcuni teloni coprono le aree inquinate e inquinanti: in tal senso si è manifestata la necessità di non fissare le coperture con altra terra, a causa della possibilità di nuovi cedimenti in direzione del mare, e di procedere con altri materiali più “stabili”. Secondo Gasparro di Wwf è necessario che un'attenzione particolare venga rivolta anche alle zone da bonificare a terra, visto che La Spezia è interessata da decine di discariche abusive, che sono andate avanti o sono apparse anche dopo lo scoppio del caso Pitelli. Da parte sua Legambiente, nel documento inviato al Dott. Mascazzini, ha anche chiesto che le operazioni di bonifica seguano un modus operandi scientificamente e culturalmente corretto, “tramite la ricerca di nuove tecnologie, magari grazie a processi detossificanti da applicarsi in situ attualmente oggetto di studio e sperimentazione in tutto il mondo, Italia compresa”. |
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Ultimo aggiornamento ore
20:10 del 15.03.05 | redazione
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