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Tema di Pallerone: 30 dipendenti lavoravano in nero
Questa mattina la scoperta – casuale – dei rappresentanti Fiom; immediato l'avvio dell'azione legale. Dei 83 dipendenti licenziati rimasti a casa dopo la crisi, 79 sono donne
Lunigiana -
Arrivano nuove sconcertanti notizie dalla Tema, la ditta di Pallerone che produce componenti elettronici. A seguito della lunga crisi in cui era piombata la cooperativa lunigianese, si era resa necessaria l'attivazione della cassa integrazione per gli 83 dipendenti – di cui ben 79 donne- in attesa della notifica ufficiale dei licenziamenti da parte del ministero del lavoro.
I problemi, lo ricordiamo, erano nati nel novembre del 2004: la Tema aveva allora comunicato l'impossibilità di garantire la continuità produttiva poiché i compensi ricevuti dalla Ica - unico committente dell cooperativa – non erano sufficienti a pagare al tempo stesso stipendi e contributi. Da parte dei sindacati era così arrivata la proposta alla Ica di intervenire e contribuire al risanamento di Tema, anche alla luce del fatto che – secondo la Fiom-Cgil – la ditta aveva di fatto sempre gestito il personale della cooperativa; dopo il no di Ica si è quindi concordato di chiudere l'attività della cooperativa, con cassa integrazione e licenziamenti a partire da lunedì scorso.
Questa mattina la sorpresa: i rappresentanti della Fiom, arrivati negli stabilimenti Tema per alcune operazioni di routine , hanno trovato una trentina di donne al lavoro, nonostante la cassa integrazione attivata da tre giorni. Immediato il tentativo di denuncia all'ispettorato del lavoro ma, la lentezza dell'intervento dei funzionari e un “allarme” arrivato alle lavoratrici – immediatamente dileguatesi – non ha permesso che la violazione fosse accertata sul posto.
Rabbia, delusione e sconcerto emergono con forza dai commenti delle altre lavoratrici della Tema, secondo cui le loro colleghe sarebbero state convinte a lavorare “in nero” con la promessa di nuovi contratti d'impiego. Questa sera, nella sede della Camera del Lavoro di Massa-Carrara, le lavoratrici di Tema rimaste a casa hanno avviato un'azione legale che sarà seguita dall'avvocato Claudio Lalli. |
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Ultimo aggiornamento ore
20:44 del 09.03.05 | redazione
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