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Atc: tregua per tre mesi senza Cobas
Sottoscritta tra Azienda e Sindacati Confederali una tregua temporanea sul caso della retribuzione per i giorni di malattia, augurandosi una soluzione a livello politico. Confermato il 9 marzo lo sciopero dei Cobas
La Spezia -
Rientra, per il momento, l'agitazione dei lavoratori dell'Azienda Consortile dei Trasporti della Spezia aderenti a Cgil Cisl e Uil. Atc e dipendenti hanno infatti raggiunto un accordo temporaneo: si tratta di una sorta di tregua della durata di tre mesi, in cui l'azienda del trasporto pubblico locale spezzino si impegna a garantire il pagamento dei giorni di malattia e convalescenza dei dipendenti, in attesa che qualcosa si muova a livello politico nazionale. Atc, secondo quanto contenuto nella Finanziaria 2005, dovrebbe infatti impegnarsi al pagamento di quote retributive che prima spettavano all'Inps: dopo il rifiuto dei vertici aziendali, motivato da una supposta mancanza di fondi, di sottostare alle nuove disposizioni, i dipendenti hanno minacciato iniziative di protesta a vario livello: se gli autisti aderenti ai Cobas hanno confermato lo sciopero già fissato per il 9 marzo, i lavoratori aderenti ai Sindacati Confederali avrebbero incontrato in settimana il Prefetto della Spezia. L'azienda ha però convocato questa mattina i rappresentanti sindacali proponendogli l'accordo di tre mesi, poi accettato da Cgil, Cisl e Uil: tutti hanno infatti identificato il Governo come primo responsabile di questa situazione. I lavoratori avevano nel frattempo messo in campo un ricorso gerarchico: si tratta di un documento in cui ogni singolo dipendente ha intimato all'azienda di ritornare sui suoi passi, previo iniziative anche in sede giudiziaria, visto che il rifiuto di pagare le quota retributive come sancito nella legge finanziaria è subito apparso ai lavoratori come un atto illegale. Il documento aveva più o meno lo stesso contenuto sia per gli autisti Atc aderenti ai Sindacati Confederali che per i dipendenti iscritti ai Cobas: questi ultimi, nel comunicato che conferma lo sciopero, accusano Cgil, Cisl e Uil di aver firmato un contratto nazionale “previo approvazione della finanziaria”, con il risultato di costringere i lavoratori a pagare sulla propria pelle il risultato della trattativa.
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Ultimo aggiornamento ore
20:13 del 07.03.05 | redazione
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