Massa - Oggi a Contatto Radio si è tornato a parlare del caso Evam, la ditta che raccoglie, imbottiglia e commercializza le acque minerali delle fonti situate sulla montagna massese. Venerdì scorso i dipendenti della ditta hanno raggiunto la Tenda del Lavoro in piazza Aranci a Massa per manifestare la situazione di disagio in cui si trovano.

Circa un mese fa infatti sindacati e ditta si erano incontrati ed avevano concordato di avviare un periodo di cassa integrazione ordinaria a rotazione tra tutti i 26 dipendenti che attualmente compongono l'organico. Le parti erano dovute ricorrere al provvedimento a seguito  della chiusura della linea dell'imbottigliamento con vetro a rendere, resasi necessaria a causa di alcuni problemi in una delle sorgenti sulla montagna massese. Il ciclo di cassa integrazione si concluderà a fine marzo: per allora l'azienda si è impegnata a  trovare altre sorgenti, riavviare la produzione e ridiscutere della situazione con i sindacati.

Nel frattempo però si profila all'orizzonte un altro problema, quello della privatizzazione. La Evam è infatti un'azienda pubblica, di proprietà del Comune di Massa che però è intenzionato a cedere se non tutto almeno alcune quote -forse di maggioranza- ai privati. La preoccupazione è che il passaggio ad un soggetto non pubblico comporti un taglio del personale, assolutamente possibile attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie e macchinari. In questi giorni l'amministrazione massese sta decidendo se cedere il controllo societario della Evam o se vendere invece solo alcune quote di minoranze: la Cgil, ha chiarito oggi Roberto Venturini nel corso di Pop Line,  è intenzionata a incontrare consiglieri comunali per esprimere le preoccupazioni del sindacato al riguardo.