Firenze -
E' morto oggi, all'età di 75 anni, nella sua casa di Corso Tintori, a Firenze, Lazar Berman, considerato uno dei più grandi pianisti del mondo. Nato a Leningrado nel 1930, aveva acquisito la cittadinanza italiana dal 1994, dopo essersi trasferito in Italia nel 1990.
Bambino di talento, Berman si esibì per la prima volta in pubblico già all'età di quattro anni. Fu scoperto dal famoso pianista russo Alexander Goldenweiser, che divenne suo maestro prima alla Scuola Centrale di Musica per Bambini e successivamente al Conservatorio di Mosca. “Da Goldenweiser appresi l'approccio ad un' autentica interpretazione. Mi introdusse allo spirito della musica”, disse Berman del suo principale maestro. Altri insegnanti lo seguirono ed influenzarono, tra cui Richter and Sofronitsky.
Dopo aver vinto diverse competizioni, tra cui il Concorso Internazionale di Berlino, Berman iniziò ad esibirsi regolarmente in Unione Sovietica e nel resto dell'Europa Orientale, arrivando al Teatro alla Scala in Italia nel 1974. Nella metà degli anni Settanta ricevette il permesso di suonare negli Stati Uniti, dove fu accompagnato dalle orchestre più prestigiose. In Europa suonò tra gli altri con Claudio Abbado e la London Symphony, con Herbert von Karajan e la Berlin Philharmonisches Orchester, con Carlo Maria Giulini e i Wiener Symphoniker.
Berman incise numerosi dischi per le maggiori case discografiche, fu chiamato a far parte delle giurie dei più importanti concorsi pianistici internazionali e insegnò al Conservatorio Musicale di Imola, dedicando il suo interesse al supporto di giovani talenti. Per due semestri, nel 1995, ebbe una cattedra al Conservatorio Musicale di Weimar. II Governo francese gli attribuì la decorazione dell’Ordine des Arts et des Lettres. Recentemente gli é stato anche attribuito il “Viotti d’Oro” a Vercelli e il premio “Le Muse” a Firenze.
L'11 settembre 2004 Berman avrebbe dovuto suonare a Chiavari, in duo con il figlio violinista Pavel Berman, ma il concerto era saltato per motivi di salute dell'anziano maestro di ormai 74enne. In quell'occasione, fonti a lui vicine davano per imminente il suo ritiro dalla scena concertistica. Ci rimane, oltre l'immensa discografia, un insegnamento: “Fai carriera se ami la musica. Ma se non fai carriera, non ti preoccupare, perché hai ancora la musica che ami.”
A cura di Giulia Gennati |