Carrara - Sabato mattina all’interno di Primo Contatto è andata in o­nda l’intervista a Cesare Basile incontrato martedì scorso prima del concerto al Tago Mago di Marina di Massa. Musicista catanese di grande esperienza Basile ha esordito nel 1987 con i Candida Lilith mentre il suo primo album da solista risale alla fine del 1994 dal titolo “La Pelle”  definito dalla critica come uno dei migliori album d'esordio di quell'anno: spigoloso. Da questo momento in poi, l’espressione del suo talento gli consente di intraprendere collaborazioni importanti tra cui Hugo Race (Nick Cave - True Spirit), John Bonnar (Dead Can Dance), Roy Paci, i Massimo Volume, Manuel Agnelli e John Parish (produttore fra gli altri di P.J. Harvey, Sparklehorse, Giant Sand, Tracy Chapman, Eels, Goldfrapp) che ha prodotto il suo ultimo lavoro dal titolo "Gran Calavera Elettrica" (Mescal/Sony) realizzato a Catania e uscito alla fine del 2003. “All’estero quando si parla di musica italiana, tutti pensano a Ramazzotti ed alla Pausini; nessuno è a conoscenza della scena indipendente italiana, questa cosa è molto avvilente non solo per chi fa musica ma anche per chi ascolta musica. L’Italia esporta nel mondo anche la pizza, la mafia ed il mandolino ma queste tre simboli hanno molta più dignità di Pausini e Ramazzotti”. Il grande Basile ci ha raccontato i retroscena non solo della generazione del suo ultimo album, ma anche quello di Nada (insieme ad Howe Gelb) e di Pietro De Cristofaro (Songs for Ulan) nei quali Cesare ha messo la sua impronta. Nell’intervista, che adesso è ascoltabile con real player, ci sono già delle anticipazioni sul nuovo album che uscirà molto probabilmente ad ottobre e per cui si parla anche di una distribuzione internazionale.