Carrara -
Le organizzazioni sindacali hanno abbandonato il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto di secondo livello dei lavoratori del lapideo. Il contratto riguarda 3500 lavoratori (di cui 950 cavatori, e 2600, circa, al piano). La rottura è stata sia sul metodo che sul merito. La delegazione dell'Associazione Industriali, secondo Francesco Bertolucci, segretario Fillea Cgil di Massa Carrara, non aveva neppure il pieno mandato a trattare da parte degli imprenditori. Sul merito della proposte poi, secondo il sindacalista della camera del lavoro, «senza neppure entrare nel merito della piattaforma hanno tentato di toglierci una cosa che abbiamo da 12 anni , il premio settoriale di un milione e duecento mila delle vecchie lire. A quel punto abbiamo rotto le trattative.»
Vano il tentativo degli industriali di riportare al tavolo il sindacato. Lunedì sarà, dunque, sciopero generale. Previsto anche un picchettaggio ad alcune aziende, come la Marmi Carrara. L'astensione generale, proclamata dalle organizzazioni sindacali Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil di Massa Carrara sarà di 24 ore. Il contratto integrativo è scaduto dal 31 dicembre del 2003. Il sindacato confederale chiedeva una cifra forfettaria di mille euro da erogarsi a luglio, per coprire la vacanza contrattuale. Gli imprenditori hanno rifiutato la proposta e sono partiti al contrattacco. A giustificare le richieste di moderazione salariale, secondo le aziende del marmo, l'andamento del settore, con il lapideo sempre più in crisi. I lavoratori, però, non sembrano intenzionati a doversi fare carico, tanto per cambiare, di quella crisi. |