La Spezia - In merito alla notizia, divulgata ieri, circa le costituzioni di parte civile nel processo per il disastro ambientale di Pitelli, oggi arriva un'importante precisazione da parte di Legambiente, sia per quanto riguarda il suo ruolo nel processo sia su quello, importantissimo, dei privati cittadini che si sono impegnati coraggiosamente nel procedimento giudiziario, che vede imputati  l'imprenditore Orazio Duvia ed altre 14 persone. Roberto Lamma, avvocato di Legambiente in Liguria, ha infatti smentito che la costituzione di parte civile di Legambiente, dei Comitati e dei cittadini fosse un riconoscimento simbolico, come affermato dalla stampa, visto che nell'ordinanza non viene fatto alcun riferimento ad una diversa posizione dell'associazione, tranne che per gli eventuali risarcimenti per danno ambientale. Legambiente, alla fine del procedimento, potrebbe infatti aver diritto, oltre che alle spese legali, anche ad un riconoscimento per il danno all'Associazione e ai suoi iscritti. Lamma sottolinea anche la poca attenzione, sulle pagine di giornali, per i due cittadini che si sono costituiti parte civile:  Giuseppe Paci e la Profess.sa Nasati, che abitato nei pressi della discarica da cui è partito il disastro, si sono infatti coraggiosamente impegnati per anni affinchè la vicenda avesse le giuste conseguenze giudiziarie e i responsabili pagassero in prima persona. Sul mancato riconoscimento per il WWF e il Ministero, l'avvocato di Legambiente, impegnato anche nel processo per il G8 di Genova, ha confermato le questioni formali che hanno determinato la decisione. Nel caso del Ministero dell'Ambiente, che è stato escluso dalle Parti Civili mancando la firma della Presidenza del Consiglio, Lamma ha precisato di trovare alquanto singolare che nel procedimento genovese per i fatti del Luglio 2001, la stessa eccezione non sia stata accettata per la Costituzione di Parte Civile del Ministero dell'Interno contro i manifestanti.