Questa mattina e per tutta la giornata , i dipendenti del Cat, hanno attuato un nuovo sciopero. Non si è trattato, però, di un astensione totale come nella giornata di ieri, ma sono state garantite alcune fasce orarie. Gli autobus sono usciti dalle 6 alle 9 e nel pomeriggio dalle ore 16.30. Al termine del primo turno i lavoratori si sono ritrovati in assemblea presso il deposito di Via Catagnina. All'assemblea erano presenti, oltre ai Segretari provinciali di Cgil,Cisl e Uil anche il Sindaco di Carrara Giulio Conti e quello del Comune di Massa Fabrizio Neri. I Sindacati hanno espresso ai due primi cittadini le loro preoccupazioni sulle procedure della gara per l'affidamento del trasporto locale e la volontà di riconfermare il carattere pubblico dello stesso.
Con la cautela giustificata, a loro dire, dai procedimenti giuridici in corso Conti e Neri hanno espresso ai lavoratori l'intenzione di non disperdere professionalità e valore dell'azienda pubblica. Giulio Conti ha cercato di rassicurare i lavoratori dicendo che, pur non essendo tranquillo sull'esito della procedura, ritiene che sarebbe politicamente una sconfitta « essere l'unica Provincia in cui l'affidamento non fosse riconfermato all'azienda del territorio». Come a dire che le istituzioni locali non avrebbero molto piacere a vedere il Cat sconfitto nella gara.
Congedati i Sindaci, i lavoratori si sono consultati sulle modalità di prosecuzione della lotta. Le risposte avute ad oggi non hanno dato molta soddisfazione , ma alla fine ha prevalso la volontà di non scavare un fossato tra loro e l'opinione pubblica. Il servizio, dunque, riprenderà da domattina. Cercando di sensibilizzare gli utenti, gli autisti diffonderanno volantini per spiegare i motivi della loro protesta ed “addobberanno “ i mezzi pubblici di cartelloni esplicativi delle loro ragioni.
La prossima scadenza di mobilitazione sarà il 29 Gennaio, quando si saprà quante aziende parteciperanno alla gara. I dipendenti dell'ex Consorzio Apuano Trasporti sperano che le azioni eclatanti di queste due giornate portino le altre ditte di trasporto a rinunciare ad un eventuale “colonizzazione“ del territorio apuano, e sperano che le Istituzioni si muovano nello stesso senso.
Se questo non dovesse accadere autisti, operai ed impiegati riprenderanno, probabilmente, scioperi ed azioni di protesta.