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  Gestione dei rifiuti: se n'è parlato oggi ad Avenza
La sala Amendola ospita Paul Connett, uno dei massimi esperti a livello mondiale del settore: la sua proposta si chiama “sprechi zero 2020”
Carrara - Manifestazioni, presidi, comitati che spuntano come funghi: questo è quanto è successo nei mesi scorsi in Lunigiana, sulla scia delle decisioni prese dall'amministrazione della provincia di Massa Carrara sulla gestione dei rifiuti. Tre in tutto le soluzioni proposte a livello locale: il Piano provinciale dei rifiuti prevede la realizzazione di un impianto di bricchettaggio ad  Avenza di Carrara e di una discarica in Lunigiana, a cui si andrà ad aggiungere un altro impianto per la produzione di Rdf ad Albiano Magra, non prevista dal piano ma avvallata dalla Provincia attraverso una determinazione dirigenziale.

Soluzioni che non sono piaciute affatto ai cittadini che hanno dato il via ad una serie di iniziative attraverso la creazione di vari comitati locali: in questo panorama si inserisce anche la conferenza che si è tenuta oggi ad Avenza di Carrara intitolata “Termovalorizzazione dei rifiuti e raccolta differenziata: due scelte incompatibili”. Ospite dell'iniziativa, organizzata congiuntamente dai comitati e da alcuni circoli locali di Rifondazione comunista, il Professor Paul Connett docente di chimica alla St Lawrence University di New York  ed esperto della gestione dei rifiuti. Noi l'abbiamo intervistato poco prima dell'apertura della conferenza:

Professor Connett, quali sono  i i pro e i contro degli impianti di bricchettaggio?
Secondo me non ci sono molti vantaggi se non per i politici pigri che trovano in quegli impianti un modo veloce per risolvere il problema dei rifiuti. Bruciare i rifiuti è una soluzione pigra e antiquata. Dobbiamo smetterla di pensare di poterci semplicemente sbarazzare delle cose che non ci servono e dobbiamo iniziare a ragionare in termini di risorse. Il mio viaggio in Italia è molto interessante perché mi ha dato modo di rendermi conto che qui  avete i migliori designer del mondo e forse siete il paese che progetta gli impianti di bricchettaggio più belli: purtroppo questo vale anche per l'impianto di Massa, ma così si nasconde solo il problema, non lo si risolve.

Quali sono le soluzioni reali e cosa consiglierebbe agli amministratori locali?
-direi loro di seguire l'esempio dei paesi cosiddetti più giovani, come Australia, Nuova Zelanda, Canada e alcune regioni degli Stati Uniti, come ad esempio la California. Lì si è puntato sulla differenziazione dei rifiuti: si studiano i residui e i materiali di scarto in modo da fare pressioni sulle industrie affinché studino progetti mirati a ridurre gli sprechi. Questa strategia è chiamata "sprechi zero 2020" e mette insieme le responsabilità della comunità e quelle dell'industria per una migliore gestione dei rifiuti.

Quali sono le differenze dal punto di vista economico tra il sistema "sprechi zero 2020" e quello degli impianti di bricchettaggio?
- La prima strategia crea nuovi posti di lavoro e stimola l'economia locale creando sollecitazioni positive per le imprese sia piccole che grandi. Quando invece si costruisce un impianto per la produzione di bricchette i soldi pubblici vengono investiti per acquistare macchinari complicati, e di fatto non c'è un ritorno per la comunità. Con la strategia "sprechi zero" i nostri soldi servono a creare lavoro, rimanendo in un certo senso all'interno della comunità.  
E poi , cosa più importante, "sprechi zero 2020" è una soluzione sostenibile: visto che siamo ormai entrati nel XXI secolo, è nostro obbligo perseguire sempre soluzioni sostenibili. La combustione dei rifiuti e il bricchettaggio non lo sono. Non dovremmo continuare a spendere grandi somme di denaro distruggendo le risorse, dovremmo invece investire nel recupero,  nella creazione di nuovi posti di lavoro e nel sostegno ad un nuovo tipo di mercato e di industria, questo è quello di cui abbiamo bisogno nel 21 secolo.
Non è semplice... qualsiasi cosa strada sceglieremo in questi anni sarà complicata. Abbiamo molti problemi. Il sistema "Sprechi zero 2020" non è semplice da mettere in pratica, per questo negli Stati Uniti ci siamo dati quasi  20 anni di tempo per realizzarlo, scegliendo la scadenza del 2020. come ho detto ci sono molti problemi ma la differenza tra questo e gli altri approcci sta nel fatto che scegliendo questa strada siamo sicuri di andare nella giusta direzione.

Ascolta l'intervista al professor Paul Connett

Ultimo aggiornamento ore 19:34 del 19.01.05 | redazione
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