Dopo le centinaia di domande arrivate per l'assegnazione dei 13 alloggi dell'ex Hotel Tirreno, il Sunia della Spezia ha denunciato oggi anche altri fatti che dimostrerebbero il disinteresse sostanziale dell'amministrazione regionale ligure nei confronti del problema degli alloggi e dei bisogni delle famiglie con maggiori disagi finanziari. Accese le polemiche sul caso: come sottolinea Franco Bravo, segretario alla Spezia del Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, originariamente gli alloggi da mettere a disposizione ad uso abitativo avrebbero dovuto essere 30, ma il numero si è poi ridotto di più della metà perché parte degli spazi è stata destinata alla realizzazione di alcuni uffici. Una scelta che, dice ancora Bravo, dimostra come la valutazione della Regione Liguria sia stata prettamente di tipo economico “abbandonando quel filone sociale che dovrebbe caratterizzare un intervento nell'edilizia agevolata”.
Discussa anche la rinuncia da parte di Arte, un ente regionale, di procedere alla costruzione di altri 66 alloggi nell'area di Viale Italia, sempre alla Spezia: vinta la gara d'appalto, Arte si è tirata indietro, aprendo la strada ad una cooperativa che realizzerà ad un costo maggiore, un numero inferiore di abitazioni.
Secondo Bravo c'è un'altra colpa riconducibile alle scelte dell'amministrazione regionale: nelle casse liguri, dice il segretario del Sunia, sarebbero fermi da tempo i finanziamenti dello stato destinati a sostenere le famiglie indigenti proprio nel pagamento degli affitti, per i quali dal 2003 ad oggi non hanno più ricevuto contributi.
Una serie di mosse che non fanno altro che aggravare la situazione della Città del Golfo, dove la richiesta di alloggi sta salendo alle stelle.