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  È l'inflazione il problema che più preoccupa gli Italiani
Lo dice il rapporto del Censis: buono il giudizio sul servizio sanitario; nonostante la crescita dell'occupazione, il paese patisce il “ristagno sociale”
Roma - È stato pubblicato oggi il 38 rapporto del Censis, il documento che punta a descrivere la situazione sociale del Paese pubblicato  dal Centro Studi Investimenti Sociali fin dal 1967. la prima parte del volume è dedicata alle “Considerazioni generali” mentre la seconda, intitolata “La Società italiana al 2004”   analizza l'andamento economico del paese e i fenomeni ad esso più strettamente connessi. Nella terza e quarta parte vi sono le analisi settoriali: la Formazione, il Lavoro, il Welfare, il Territorio, i Soggetti economici, la Comunicazione, i Processi innovativi, la Sicurezza e la legalità. L'immagine che è esce dal rapporto pubblicato oggi, dedicato all'anno 2003, è quella di una popolazione fortemente preoccupata per la salute dell'economia nazionale: per il 45% degli italiani è infatti l'inflazione il primo problema del paese, seguito dalla disoccupazione e dalle pensioni.

Contrariamente a quanto accadeva solo pochi anni fa, solo il 23% della popolazione, ritiene prioritaria la questione della sicurezza. Positivi i dati in merito al servizio sanitario pubblico: il 49% lo ritiene indispensabile e l'85% giudica “buono” l'operato degli ospedali di stato. Sorprendenti i risultati dell'indagine sul rapporto tra gli italiani e la televisione: l'approccio ai programmi sarebbe meno passivo di quanto si pensa comunemente, con il 42% delle persone pronte a spegnere la tv se non trova nulla di interessante.

Pesantemente negativo invece il giudizio sulla vivibilità nelle grandi metropoli: il 67% delle persone si lamenta per l'inquinamento, il 54% per la sporcizia nelle strade e  il 59% per il rumore. Ancora difficile il rapporto con la tecnologia: nonostante nel nostro paese si spenda molto nell'acquisto di strumenti informatici, ben 74 persone su 100 pur possedendolo non sanno usare il pc. Altissima la percentuale dei possessori di telefonini: il 77% della popolazione ne ha uno, ma non è detto che ne sappia utilizzare tutte le funzioni.

Per quanto riguarda i consumi in generale il 2003 ha segnato una diffusa tendenza alla riduzione delle spese: sono calate quelle sull'abbigliamento, le scarpe, gli alimentari, i ristoranti e i soggiorni in albergo. Secondo il rapporto del Censis, continua ad aumentare il numero degli studenti che, terminata la scuola media inferiore, decide di iscriversi ad un liceo, così come cresce  la percentuale di ragazzi di origine straniera che si iscrive nei nostri istituti.

E infine non sono certo rosee le stime sul mondo del lavoro: il 66% dei nuovi assunti ha una formula contrattuale flessibile, vale a dire a tempo determinato, di formazione o stagionale. Solo il 33% dei nuovi entrati nel mondo del lavoro è avvenuto attraverso un contratto a tempo indeterminato. In questa analisi si può forse trovare la spiegazione del perché, nonostante la crescita dell'occupazione, nel nostro paese si stia registrando quella che il rapporto definisce una situazione di “ristagno sociale
Visita il sito del Censis

Ultimo aggiornamento ore 20:04 del 03.12.04 | redazione
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