Otto ore di sciopero generale e una manifestazione molto partecipata hanno sottolineato a Massa-Carrara una condizione che per i lavoratori è diventata già da tempo insostenibile. Da questo punto di vista il corteo e la sua composizione hanno messo in evidenza quanto la misura sia colma agli occhi della popolazione locale: sono poche infatti le bandiere della politica che oggi hanno sventolato lungo il tragitto che dal Poggioletto di Massa ha portato i manifestanti in Piazza Garibaldi, dove ha avuto luogo il comizio conclusivo: solo i simboli della sinistra più vicina ai lavoratori sono stati coinvolti in questo nuovo grido della piazza e la presenza dei Sindaci di Massa, di Carrara e del Presidente della Provincia hanno avuto ancora una volta quel valore di pura rappresentanza che ormai ai cittadini non basta più. Le oltre 3000 persone intervenute oggi hanno trovato reciproco sostegno nel condividere la forza della protesta civile ed è evidente che i Sindacati mantengono nel territorio apuano lo storico valore di punto di riferimento per la lotta. Questo non vuol dire che la gente comune non mantenga vivo un atteggiamento critico nei confronti dei rappresentanti dei lavoratori e in molti hanno manifestato oggi il desiderio di politiche di lotta ancora più razionali e incisive, non solo nei confronti di Sviluppo Italia e del Governo, ma anche delle distratte e assopite amministrazioni locali.
Un altro tema locale che il corteo ha messo in evidenza riguarda gli otto denunciati per gli scontri avvenuti al casello di Carrara del dicembre 2003, nel corso di un'iniziativa di protesta a sostegno delle industrie del territorio, in particolare di Nca: “assoluzione per gli otto denunciati” recitava infatti il grande striscione in testa alla manifestazione. Tanti i ragazzi che hanno rimarcato questo aspetto, ricordando i recenti sviluppi della vicenda, che hanno visto l'archiviazione della denuncia per violenze a carico di uno degli agenti presenti a quella manifestazione.
L'urgenza di trovare una soluzione ai problemi industriali della provincia di Massa-Carrara ha quindi fortemente caratterizzato la manifestazione massese, lasciando però ai cittadini e ai lavoratori tutta la lucidità necessaria per giudicare con fermezza l'operato del governo sull'economia del paese. Sulla finanziaria e sugli sbandierati tagli alle tasse i manifestanti non hanno tentennamenti e tutti temono le conseguenze di queste politiche sulla scuola, sulla sanità e sullo stato sociale.