Carrara -
Avremmo voluto chiedere un sacco di cose ad Erriquez (nella foto durante l'intervista), ma un paio di fattori ce l'hanno impedito. Il primo sicuramente il fatto che le batterie, che il nostro registratore minidisc inizialmente ci segnalava "full", si sono rivelate
all'improvviso e sul più bello delle "low batt" (questo il triste messaggino apparso sul display, sic! ndr). Ogni volta, provando a riaccenderlo, sembravano rinascere con nuovo slancio regalandoci tutte le "tacche" della carica necessarie al nostro scopo, ma per poi riprendersele poco dopo, dichiarandosi anche una volta sconfitto con quel triste messaggino sul display. Il secondo fattore è stato l'orario: nonostante la gentilezza e la disponibilità di Enrico, non ce la siamo sentita di travolgerlo con mille domande alle 2 del mattino, dopo un live infuocato, viste anche le difficoltà riscontrate con la tecnologia, difficoltà che allungavano i tempi di ogni domanda. Nonostante tutto però qualche buona domanda siamo riusciti a farla ottenendo davvero delle preziose risposte. La più gustosa è scaturita da una nostra domanda provocatoria: la Bandabardò ha da poco pubblicato l'album "Tre passi avanti" che è finito subito in classifica tra i dieci album più venduti in Italia, ci siamo allora chiesti: la Bandabardò come i Gemelli Diversi? La risposta non si è fatta attendere, ascoltare per credere. Ma si è parlato anche di molto altro: del nuovo disco, dei nuovi testi che lo caratterizzano, del fan club (che sembra davvero essere più fan di molti altri fan club). Ci sarebbe piaciuto parlare anche di chiappe, si, avete letto bene, proprio di chiappe, ma è spuntato per l'ultima volta sul display del registratore quel messaggino a cui accennevano prima, decretando la fine delle ostilità. Non era nostra intenzione parlare di chiappe qualsiasi però, avremmo fatto riferimento ad un paio mostrate in una terrificante foto presente nella gallery del sito ufficiale della band. Di chi sono? Beh, purtroppo è un segreto che resterà tale, ma potremmo sempre lanciare una sorta di concorso "Acchiappa la chiappa" o simile. Enrico ci ha concesso solo un indizio: "Non sono le mie, lo giuro!". Alla fine ce ne siamo andati abbastanza soddisfatti dell'intervista, scrutando con attenzione, ma senza farci vedere, mentre uscivamo dal backstage, gli altri componenti della band. E non certo guardandogli gli occhi. Come sempre, buon ascolto. |