La Spezia -
La Spezia torna al centro dell'attenzione della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Ne ha dato comunicazione l'on. Egidio Banti, membro della commissione, dopo aver partecipato in questi giorni ad una serie di audizioni svoltesi a Cosenza nell'ambito dell'inchiesta sullo spiaggiamento e l'affondamento di oltre quaranta navi di fronte alle coste Calabresi. In particolare l'attenzione si è concentrata sulla nave Jolly Rosso, partita da La Spezia ed arenatasi nel 1990 di fronte alla località turistica Amantea. Sulla presenza a bordo della nave di rifiuti tossici è aperta un inchiesta presso la Procura circondariale di Paola, nel cosentino, coordinata dal magistrato Franco Greco.Si tratta di una vicenda molto complessa, simile a quella di molte altre navi che affondarono di fronte a Capo Spartivento: un'altro esempio è costituito dal caso della nave Rigel, partita dal porto di Marina di Carrara ed affondata il 21 settembre 1987. in questo caso si già celebrato, presso il Tribunale della Spezia, visto che il valore assicurato della nave era nettamente superiore a quello imbarcato. Soprattutto, però, sia per la Rigel che per la Jolly Rosso si sospetta la presenza illegale a bordo di un carico di rifiuti tossici. Da anni Legambiente ed altri movimenti ambientalisti calabresi chiedono che venga fatta chiarezza su questi affondamenti, aprendo un inchiesta che faccia piena luce sulle responsabilità: il Presidente di Legambiente Calabria Nuccio Barillà, ascoltato dalla commissione parlamentare, ha ricordato l'urgenza della questione visto che il reato relativo alla “ Rosso” andrà in prescrizione alla fine del 2005. L'inchiesta potrebbe fare luce su altri misteriosi fenomeni legati al traffico internazionale di rifiuti, dalla morte di Natale De Grazia della capitaneria di porto di Reggio Calabria, che ebbe un sospetto malore mentre si recava in auto alla Spezia per indagare sulla nave, alla morte di Ilaria Alpi, che alcuni ritengono legata alle sue scoperte circa i rapporti tra Italia e Somalia sul traffico internazionale di scorie ed armi. Si tratta quindi di un'altra vicenda oscura nel passato recente del nostro paese, che riguarda molto da vicino il nostro territorio, non solo per il ruolo svolto dal porto della Spezia, ma anche per il presunto coinvolgimento dei soggetti legati allo scandalo Pitelli e ad alcune operazioni di “smaltimento” dei rifiuti. La Calabria chiede insomma chiarezza su questa vicenda, ma anche La Spezia aspetta delle risposte, anche alla luce delle recenti rivelazioni di un giornalista dell'Espresso che, citando due portuali anonimi della città ligure, riferisce come i traffici illeciti e le bonifiche relative a questi traffici siano ancora un problema reale. |