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I lavoratori dell'industria: la politica batta un colpo
Marini (Cgil) propone uno sciopero generale territoriale, in assenza di risposte concrete
Massa -
Si è svolta questa mattina l'assemblea dei quadri e dei delegati sindacali delle fabbriche della provincia di Massa - Carrara. Nella sede del “Teatrino dei Servi” i lavoratori si sono confrontati sul documento prodotto dalla tenda del lavoro, con cui era stata convocata la riunione, e sulle risposte giunte dai partiti e dalle Istituzioni alle richieste avanzate dalla Tenda stessa. Dopo due mesi di incontri , è emerso un giudizio negativo su quanto le forze politiche e le Istituzioni sono riuscite a fare , in relazione alle diverse situazioni di crisi aziendale nella zona industriale apuana.
Molti gli interventi che hanno messo l'accento sull'immobilismo che caratterizza il comportamento dei Comuni e della Provincia, in merito alle aree industriali. Dal piano di lottizzazione dell' Olivetti , all'asta per il capannone della BSI, acquistato senza nessun obbligo per i nuovi proprietari di trovare soluzioni per i lavoratori dell'azienda fallita, i numerosi lavoratori intervenuti hanno puntato il dito sulla tolleranza nei confronti delle operazioni speculative portate avanti sino ad oggi. Un giudizio molto negativo è stato espresso anche dal Segretario provinciale della Fiom Cgil, Alessio Castelli, che durante il suo intervento ha ripercorso la storia degli impegni presi dalle varie amministrazioni, dal momento della chiusura della Dalmine ad oggi: secondo Castelli al momento appare difficile avere fiducia in un cambiamento di rotta della politica locale attraverso un semplice confronto.
Questa valutazione, condivisa dall'assemblea, sta alla base del nuovo percorso scelto dagli operai. Viene mantenuta la decisione di effettuare uno sciopero di 8 ore per il 30 Novembre, con un raddoppio, quindi, rispetto a quello previsto da Cgil, Cisl e Uil contro la finanziaria. Verrà inoltre avviata una serie di assemblee nei luoghi di lavoro, che permetterà di arrivare ad un nuovo incontro dei quadri e dei delegati, questa volta non solo dell'industria, ma di tutte le categorie. Sarà in quella sede che si procederà a dare una valutazione dell'operato delle istituzioni dopo lo sciopero del 30 Novembre. E in caso di un giudizio negativo, si profila uno sciopero generale di otto ore di tutto il territorio. E' questo il peso che i Sindacati dell'industria mettono sul piatto della politica locale : la minaccia di uno sciopero che segnerebbe un cambio di registro nei rapporti tra organizzazioni dei lavoratori e Istituzioni. |
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Ultimo aggiornamento ore
17:47 del 15.11.04 | redazione
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