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Comune di Carrara. Dall'indennità all'indennizzo
I consiglieri comunali rischiano di dover risarcire l'ente
Carrara -
In quasi tutti i Comuni e le Province d'Italia gli eletti hanno previsto, nei propri regolamenti, la possibilità di optare tra il tradizionale gettone di presenza e un indennità forfettaria. Questa indennità è stata interpretata spesso come un vero e proprio stipendio da corrispondere per l'attività nei consigli e nelle commissioni. In realtà il testo unico degli Enti locali, approvato nel 2000, prevede un forte legame tra i due meccanismi di retribuzione. In pratica ogni Consigliere può optare per il gettone o per l'indennità, ma questa seconda possibilità è legata comunque alle presenze. Per questo motivo, se un consigliere che ha scelto l'indennità poi non partecipa alla riunioni, dovrebbe vedersi decurtata la cifra corrisposta a fine mese. Questo evidentemente non è successo nel Comune di Carrara. Oggi si cerca di stabilire qual'è la cifra che i Consiglieri Comunali abbiano percepito per così dire “illegittimamente”. Una cifra che dovrebbe aggirarsi intorno ai 77 mila euro. Il problema segnalato in questi giorni dal Presidente della commissione Affari Generali, Fabio Felici, servirà probabilmente a calmare le “aspettative” dei Consiglieri degli altri enti (Comune di Massa e la Provincia di Massa Carrara in primis), dove più volte era emersa la richiesta di aumentare gli importi delle indennità. Ma perché aumentare i gettoni di presenza? I Consiglieri motivano le loro richieste a fronte di una sempre maggiore attività delle assemblee elettive e delle Giunte, che – a detta loro – richiederebbero una presenza quasi giornaliera presso i vari uffici. In effetti, la sproporzione tra l'attività ed i compensi delle Giunte e quella del Consiglio, rischia di rendere il ruolo delle assemblee elettive più debole di quello che la legge – formalmente - gli riconosce. |
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Ultimo aggiornamento ore
18:47 del 12.11.04 | redazione
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