La Spezia -
Dopo anni di silenzio, le procure della Spezia e di Padova hanno ricevuto il difficile compito di far luce sulle oltre 500 morti sospette per esposizione all'amianto. 200 di questi casi si concentrano proprio nella città della Spezia, dove il filone dell'indagine è nato dalla denuncia della moglie di Luigi D'andrea, sottufficiale deceduto il 5 ottobre scorso in seguito a un tumore ai bronchi, dopo aver lavorato per anni nella sala macchine della navi militari Castore e Perseo. A Padova sono invece 20 i casi su cui si dovrà indagare, tutti riferiti a militari di stanza nella base di Monte Venda, a trenta chilometri dalla città. Il reato ipotizzato dai magistrati è di “omessa esecuzione di incarico”: in poche parole si sospetta che non sia stato rimosso l'amianto dalle strutture, come prescritto dalla legge, e che non siano state applicate le norme di sicurezza esistenti.
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