Massa-Carrara -
Continua l'azione di protesta dei lavoratori dell'industria apuana, che dal 13 settembre scorso stanno mettendo in campo una serie di iniziative per sensibilizzare territorio e istituzioni sulla crisi che attanaglia le aziende metalmeccaniche della provincia di Massa-Carrara. Questa mattina l'attenzione si è focalizzata sul Consorzio Zona Industriale ,organismo che ,secondo i lavoratori e le organizzazioni sindacali, non è più in grado di svolgere un ruolo di reale sostegno al processo di re-industrializzazione. I lavoratori si sono recati in Via Sforza, con un corteo improvvisato, ed hanno chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consorzio, Cesare Ugolotti, rimanendo a presidiare la sede dell'ente.Il presidio si è sciolto solo quando i lavoratori hanno ottenuto un incontro con il Vicepresidente Dino Sodini, incontro da cui è emerso un giudizio condiviso sull'inefficacia degli strumenti a disposizione dell'ente. Del resto tale giudizio è facilmente constatabile attraverso le molte storie che i lavoratori hanno raccontato ai nostri microfoni durante il presidio. Da Nasa a Cssra, da Tirrena alla storia di molti lavoratori ex Dalmine, è possibile capire come il Consorzio della ZIA non sia stato in grado di impedire che, nel nostro territorio, sbarcassero proposte imprenditoriali, che si sono rivelate fallimentari. Le organizzazioni sindacali, a questo punto, vogliono che il nodo sia sciolto dalla politica : se si intende mantenere il Consorzio Zona come strumento di sostegno per gli insediamenti industriali in provincia, è necessario attribuirgli strumenti di tipo economico, come un fondo proprio, e di tipo giuridico , prevedendo la possibilità di espropriare le aree. A sostegno di queste proposte , che sono indirizzate in primo luogo verso i partiti politici e le Istituzioni locali, si svolgerà probabilmente una nuova assemblea dei quadri e delegati nella prima settimana di Novembre. Ritornando quindi a fare un bilancio insieme ai lavoratori da cui era partita l'idea di costituire la tenda in piazza Aranci. In previsione altre agitazioni se le risposte alla crisi industriale del territorio non saranno soddisfacenti. |