Firenze -
Domani sera attesissimo concerto al Saschall di Firenze. A salire sul palco sarà Patty Smith, tornata in Italia dopo la performance al festival della Letteratura di Mantova dell’otto settembre 2003 e dopo l’eccezionale data condivisa con Lou Reed, amico personale di Patty e altra icona del pop-rock anni '70. L'artista presenta nel suo tour il suo nuovo cd dal titolo "Trampin'": undici brani per tracciare una linea tra l' anima rock e l'anima poetica da sempre caratterizzano la sua musica, anche se le canzoni si diffrenziano qui dalle sonorità ruvide del precedente “Gung-Ho”, riavvicinandosi alla tensione lirica di album come “Easter”. La sua parabola artistica e umana ricorda per certi versi alcune immagini della letteratura Beat: Patty Smith è nata a Chicago e cresciuta a Woodbury, nel New Jersey. Sua madre, Beverly, era una cantante jazz e una cameriera, mentre suo padre Grant lavorava alla fabbrica Honeywell. Abbandona presto gli studi al Glassboro State Theacher’s College, per puntare verso le luci brillanti della grande città e trova a New York le contraddizioni sociali della metropoli, ma anche le grandi speranze di una generazione desiderosa di nuovi valori. Nel 1969 si reca a Parigi con la sorella Linda, dove si esibisce come artista da strada, muovendo anche i primi passi nel mondo delle arti visuali, altra passione che ha animato fino ad oggi il suo bisogno di espressività . Patty ritorna poi nella grande mela, in piena rivoluzione culturale, e incontra Bobby Neuwirth, artista vicino a Bob Dylan, oltre al virtuoso del blues Johnny Winter. È da qui che comincia la sua carriera di artista a tutto tondo, costruendosi un nome nei teatri underground in opere come Vain Victory di Jackie Curtis e collaborando con il commediografo Sam Shepherd, insieme al quale ha scirtto Cowboy Mouth. Da allora fino ad oggi, si dedica anche alla scrittura di poesie, forma d'arte che anche domani sera sarà sublimata dall'emozione della musica e dal suono della sua voce.
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