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Elezioni in Guatemala. Intervista a Rigoberta Menchù
Il paese si avvia alle elezioni del 9 novembre in un clima di violenze e soprusi alimentato dall'FRG e da Rios Mont, l'ex dittarore genocida
Le elezioni in Guatemala sono ormai alle porte, ma la violenza politica legata alla campagna elettorale che dilaga nel paese mette seriamente a rischio la validità del voto del 9 novembre. Nell'ultimo anno il paese ha dovuto sopportare un notevole aumento di torture, stupri, minacce, abusi ed esecuzioni extragiudiziali, tutto questo a causa della crescente corruzione e della criminalità organizzata. Questo clima di violenza pre-elettorale è alimentato senza dubbio dall'FRG, il partito al governo, per favorire il proprio candidato Rios Mont, l'ex dittatore genocida. Per oltre 30 anni, dalla fine della sua dittatura, Mont ha cercato di arrivare al potere ma la Corte Costituzionale bloccava la sua candidatura; solo ultimamente, grazie ad azioni di violenza e di corruzione, l'ex dittatore è riuscito ad ottenere il via libera per le elezioni alla presidenza del Congresso. Mentre il giorno del voto si avvicina l'FRG sta portando il paese in un clima di violenza e di corruzione mai toccato dopo gli Accordi di pace del 1996. Il Tribunale Supremo Elettorale e altre organizzazioni statali hanno denunciato il partito al governo, reo di utilizzare fondi pubblici per la campagna elettorale del proprio candidato, inoltre in più province del paese, radio e tv locali che diffondono propaganda politica di partiti diversi dal' FRG sono oscurate dall'esecutivo. D'altrocanto non si contano più gli attacchi e le minacce ai difensori dei Diritti umani, agli operatori di giustizia, ai sindacalisti, ad attivisti politici e alla stampa. Negli ultimi giorni sono stati liberati - dopo 51 ore di prigionia - quattro giornalisti sequestrati da un gruppo di ex paramilitari appartenenti, negli anni del conflitto interno, alle forze delle "Pattuglie di Autodifesa Civile" create dal governo per contrastare la guerriglia popolare. Dall'inizio dell'anno si sono verificati 737 casi di assassini di cui oltre 20 a fine politico, ma le indagini per la maggior parte di essi non partono nemmeno. Un altro problema è quello della probabile scarsa affluenza alle urne da parte delle comunità indigene. Sono in molti a temere che l' FRG possa ricorrere a brogli elettorali per conquistare il potere: nei sondaggi Rios Mont è "solamente" terzo con circa l' 11%. Tutta questa situazione è resa ancora più drammatica dal silenzio dell'informazione internazionale, in particolar modo la stampa straniera non evidenzia i rischi che il Guatemala corre con questa sfida elettorale. La stessa Rigoberta Menchù è stata aggredita da un gruppo di simpatizzanti dell'FRG per le sue continue azioni di denuncia alle politiche del partito di Mont. Saranno più di diecimila gli osservatori, nazionali e internazionali, accreditati presso il Tribunale Supremo Elettorale che il 9 novembre controlleranno il regolare svolgimento del voto. |
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Ultimo aggiornamento ore
09:45 del 07.11.03 | redazione
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