Roma -
Alla fine il sindacato un risultato certo l'ha strappato. Ha riportato la discussione sugli impegni che il Governo si era preso il 12 aprile scorso: il piano industriale presentato dalla nuova dirigenza, giudicato incoerente con quegli impegni, verrà quindi rivisto. Dal tavolo di ieri è uscito, inoltre, il via libera definitivo all'ingresso di Fintecna nel capitale di NCA ed è stato ribadito l'impegno ad un accordo commerciale con Fincantieri. Tutti i soggetti coinvolti hanno espresso, quindi, un cauto ottimismo sul percorso di rilancio dei Cantieri Navali di Marina di Carrara. Si tratterà ora di vedere, dicono dalle organizzazioni sindacali, come troveranno attuazione gli impegni presi al tavolo romano. Per ora Fincantieri non entrerà nella proprietà, ma affiancherà Sviluppo Italia nella redazione del nuovo piano industriale. Sarà direttamente l'amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono a svolgere questo ruolo, valutando le reali capacità produttive del cantiere di Marina di Carrara. Quest'ultimo potrebbe rappresentare un fatto molto positivo, visti le ingenti commesse acquisite dal gruppo pubblico controllato dal Governo. Desta invece preoccupazione il ritardo di Monte dei Paschi di Siena e Sici Toscana, che avrebbero dovuto contribuire a ricapitalizzare NCA, per conto della regione guidata da Claudio Martini. Non è stato possibile approfondire le ragioni di questo ritardo, poiché l'assessore Toscano alle attività produttive Ambrogio Brenna, ieri era assente per motivi di salute. In definitiva, un quadro ancora a luci ed ombre, che se da un lato permette di tirare il fiato a lavoratori e sindacato, non fa venire meno la consapevolezza che il Cantiere di Carrara non ha più molto tempo per disegnare con chiarezza il proprio futuro. E per questo nell'assemblea de stamani, è stato ribadito che le maestranze di Marina di Carrara vigileranno affinché le parole scritte nel verbale di accordo di ieri diventino presto realtà.
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