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  Irak. Aspettando la pace e gli aiuti alla ricostruzione
Degli aiuti previsti nel novembre 2003 dai paesi ricchi solo il 10% è stato erogato
Si svolgerà probabilmente il 25 novembre prossimo in Egitto la conferenza di pace sull'Irak un appuntamento ritenuto importante per capire come uscire dalla situazione di caos che regna nel paese passato dai 400 attacchi del mese di febbraio ai 2400 di Settembre.
Un appuntamento altrettanto importante potrebbe essere quello di mercoledì e giovedì quando a Tokyo si svolgerà la seconda conferenza per gli aiuti alla ricostruzione dell' Irak.
Nel Novembre del 2003 gli Usa e gli altri paesi industrializzati si impegnarono a versare 14 miliardi di dollari ma ad oggi solo il 10% è stato effettivamente speso e di questi soldi solo un quarto è stato impiegato per la ricostruzione di scuole e ospedali mentre la parte del leone l'hanno fatta le spese per la sicurezza.
Le risorse investite sono quindi del tutto insufficienti per la ricostruzione delle infrastrutture e il sostentamento della popolazione se si tiene conto che il reddito pro capite degli Irakeni è passato dai 2600 dollari annui degli inizi degli anni 80 ai 420 dollari o poco più di oggi.
Per questo motivo un irakeno su quattro è costretto a vivere degli aiuti alimentari distribuiti dall'ONU e i bambini hanno grossi problemi di denutrizione.
Gli Irakeni inoltre non sembrano beneficiare molto anche delle poche commesse in campo civile poiché le aziende che operano in Irak ricorrono spesso a operatori del proprio paese e solo 75 mila Irakeni su una popolazione di 30 milioni sono impiegati in tali opere.
La pacificazione dell'Irak dunque dovrà fare i conti oltre che con le scelte politiche dei prossimi mesi anche con gli impegni economici che i paesi che fanno parte del G8 vorranno destinare al paese.
Se non si affronteranno i gravi problemi che impediscono ad una popolazione che vive su grandi giacimenti petroliferi di avere condizioni di vita dignitose sarà estremamente difficile pensare ad una normalizzazione dell' Irak, anche se si trovasse, cosa che non è scontata, un percorso politico che porti all'autogoverno del paese.

Ultimo aggiornamento ore 19:57 del 11.10.04 | redazione
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