RADIO PROGRAMMI REDAZIONE FREQUENZE PUBBLICITA' ABBONATI CONTATTI LINKS
NEWS | METEO | NEON | CONCERTI | MUSICA | SPECIALI | PIAZZA | SONDAGGI | ARCHIVIO
  Crollo alla cava 172 Bianco gioia
L'infortunio ad Abramo Ricci riapre le polemiche sulla sicurezza alle cave
Carrara - L'infortunio sul lavoro di Abramo Ricci , il giovane operaio impiegato alla Cava condotta da Antonioli nel Bacino di Gioia ha riaperto le polemiche ed il dibattito sulla questione della sicurezza sul lavoro alla cave.
L'incidente è avvenuto giovedì scorso presso la cava “Bianco Gioia” dove si è verificata una frana che ha visto il distacco di un fronte di 150.000 tonnellate di materiale. Un vero e proprio squarcio nel monte che ha provocato la caduta di una quantità enorme di detriti che è andata ad invadere parzialmente anche le cave adiacenti, dove infatti si trovava Ricci. Una frana di tali proporzioni avrebbe potuto provocare, a detta degli stessi operai, una tragedia se i lavoratori non si fossero trovati in quel momento in pausa pranzo. Presso la Cava Bianco Gioia lavorano infatti oltre 30 dipendenti. Dopo la frana si sono svolti i sopralluoghi di rito e l' ASL ha proceduto alla chiusura di 8 Cave: in sostanza tutte quelle del Bacino di Gioia servite dalla strada di arroccamento che  sale al bacino marmifero. In queste ore si sta valutando la possibilità o meno di riaprire l'accesso alle cave che rimangono sopra la frana.
Intanto, in merito  alle misure da adottare per garantire la sicurezza in Cava, le prese di posizione si moltiplicano. C'è chi pone la propria attenzione sulla  formazione delle RLS – i lavoratori responsabili della sicurezza secondo la legge 626 – come hanno fatto i segretari Fillea CGIL di Massa Carrara e Versilia, Bertolucci e Profetti, e chi invece si concentra su un complessivo riordino del sistema estrattivo.
In questo senso vanno le dichiarazioni di Giovanni Pedrazzi dei Cobas che, partendo dalla richiesta di contingentare la produzione, sostiene si debbano mettere in campo misure di riorganizzazione complessiva della lavorazione al monte. Tali interventi dovrebbero essere  supportati da un fondo di solidarietà sostenuto da Enti Locali e industriali che permetta anche di garantire il salario ai lavoratori nel caso di eventi di questo tipo che inevitabilmente bloccano le attività di escavazione.
Di fronte ad un evento che ha avuto dimensioni imponenti e solo per fortuna non ha avuto conseguenze mortali, l'impressione è che la cultura della fatalità, possa essere sostituita dalla consapevolezza che siamo ad un punto di svolta per la riorganizzazione del lavoro. O si procede con misure capaci di incidere o il rischio di nuovi incidenti sarà inevitabile.
Ascolta il servizio

Ultimo aggiornamento ore 17:11 del 11.10.04 | redazione
Versione stampabile
Segnala ad un amico!

12:10
19.09.09
PUBBLICATO IL NUOVO SITO: www.contattoradio.it
12:51
17.08.09
65esimo Anniversario dell'eccidio di Castelpoggio
17:09
07.08.09
Politeama sotto sequestro
16:14
04.08.09
PartyCipiamo: incontro sul bilancio partecipato del Comune di Massa
15:49
29.07.09
UP! Urla Padula Festival va in città
09:10
27.07.09
Fino al cuore della rivolta
11:55
22.07.09
Intervista con Lorenzo Guadagnucci
19:09
11.07.09
Il Meeting Antirazzista fa tappa a Livorno
09:58
15.06.09
Ciao Ivan
12:14
28.05.09
THE TRIP: festa anni '60 e '70, sabato 6 giugno
 

 

Design/Codice
Diemmedi
Progetto
Contatto Radio


© 1999 - 2024 Circolo culturale Radio Attiva Arci Nuova Associazione
Note legali | Crediti | Redazione web