Massa -
Proseguono le difficoltà per i lavoratori di Tirrena Macchine, la fabbrica di Massa di proprietà di Cr Electronic che da ormai un anno naviga in pessime acque. Dopo il fallimento di Nasa, l'altra azienda apuana di proprietà dell'Ing Casiello, anche la situazione di Tirrena si fa sempre più preoccupante: le due fabbriche massesi sono infatti una delle tante realtà che compongono la cosiddetta vertenza territoriale, la battaglia portata avanti dai lavoratori dell'industria apuana, per il rilancio della produttività delle fabbriche della provincia.
Nel caso specifico di Tirrena, la cassa integrazione che fino alla scorsa estate aveva riguardato 20 lavoratori è stata ora estesa ad altre 15 persone, per un totale di 35 dipendenti coinvolti dal provvedimento. Come se non bastasse continuano i ritardi nel pagamento degli stipendi, ritardi che erano iniziati lo scorso autunno ed erano proseguiti fino alle soglie dell'estate: i lavoratori devono ancora percepire i salari di agosto e settembre, oltre a mezza mensilità di luglio, che avrebbe dovuto essere pagata proprio oggi. Così però non è stato e questa mattina intorno a mezzogiorno, ricevuta la notizia dell'ennesimo ritardo, le tute blu di Tirrena si sono riunite in assemblea e d'accordo con i sindacati di categoria hanno proclamato lo sciopero ad oltranza e l'assemblea permanente. Nel frattempo per domani era già stato programmato un incontro tra l'Ing. Casiello, proprietario della fabbrica, i sindacati di categoria e l'assessore provinciale alle politiche del lavoro Raffaele Parrini: si parlerà non solo dei ritardi nel pagamento degli stipendi ma anche delle condizioni in cui versa l'azienda, anche alla luce della riunione che si terrà oggi tra Casiello e i vertici di Sviluppo Italia, l'agenzia dello Stato che detiene parte delle quote di Tirrena.
E proprio in base all'esito di questa due giorni di incontri i lavoratori di Tirrena valuteranno se e come proseguire le loro iniziative di protesta |