Si è svolta questa mattina presso i Cantieri Navali di Marina di Carrara la conferenza stampa degli 8 manifestanti raggiunti da “avvisi di conclusione d'indagine” per i fatti del 17 dicembre 2003. Increduli ma anche sinceramente arrabbiati gli 8 hanno riscosso la solidarietà di sindacati e istituzioni, e si interrogano sulle motivazioni che hanno spinto la magistratura a spiccare i suddetti avvisi. «Con questa azione repressiva» hanno dichiarato in un comunicato unitario, « si tenta di creare confusione e di stravolgere l'importanza, l'esempio e il profondo significato che quella lotta ha avuto. In particolare si intende far passare la volontà e le determinazione che i lavoratori e la città hanno espresso quel giorno come l'azione di qualche esaltato, di qualche provocatore. Tutto l'impianto accusatorio si basa infatti sul presupposto che un gruppetto di manifestanti del tutto estranei alle rivendicazioni dei lavoratori, abbia agito in modo premeditato. Noi come i lavoratori e tutti i partecipanti a quel corteo sappiamo benissimo che non è andata così. Le uniche provocazioni sono venute dalle forze dell'ordine. Così come l'unica violenza che è stata espressa è quella che ha colpito un compagno che ha riscontrato 25 giorni di prognosi per la frattura del setto nasale: è stato poi denunciato» Gli otto hanno poi concluso con un duro attacco «Il vero reato che ci contestano è quello di voler appoggiare e lottare per i diritti dei lavoratori: è questo il motivo reale della repressione. Quindi è chiaro che oggi chi ha a cuore la causa dei lavoratori, la causa di chi lotta per il salario, per casa, per la scuola, per la sanità, non può fare a meno di schierarsi con chi viene colpito e contro la repressione.»
Del tutto solidali con gli otto indagati lavoratori, istituzioni e sindacati «Noi sottolineiamo che lo sciopero» ha precisato Giancarlo Pisi della FIOM «con la manifestazione, e la decisione di andare a bloccare l'autostrada, sono scelte scaturite dall'assemblea dei lavoratori, con l'assenso di tutte e tre le sigle sindacali. Sbaglia chi pensa che ci sono persone che per la giovane età e per l'esuberanza fanno certe cose: in realtà i fatti non sono andati così. Se pensiamo a quello che sta succedendo in tutta Iitalia» ha concluso Pisi, «è assolutamente inspiegabile che una manifestazione che ha coinvolto più di 5 mila persone assolutamente pacifica, abbia suscitato queste posizioni».
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