Carrara -
Si è conclusa ieri la prima udienza alla Corte di Giustizia di Bruxelles sulla base del ricorso presentato dalla Carbonati Apuania s.r.l. in merito alla questione della tassa marmi. Un confronto, quello di ieri, tra le posizioni dell'amministrazione comunale di Carrara e quelle delle aziende ricorrenti: i patrocinatori delle aziende. Giulio Andreani e l'avvocato Diamanti sostengono infatti la natura di dazio del provvedimento in violazione del trattato europeo sulla libera circolazione delle merci. In rappresentanza del comune ha parlato il dottor Franco Battistoni sottolineando come questo particolare provvedimento incida più sull'estrazione più che sulla circolazione e come la tassa marmia sia una misura di compensazione per i danni urbanistici e ambientali provocati dall'escavazione e dal trasporto del marmo e dei suoi derivati.
«Il nodo del problema» ha aggiunto Claudia Laudanna, Assessore al bilancio del comune di Carrara, « sta nel far individuare alla Corte di Giustizia Europea come funziona nella sostanza la tassa marmi. L'intento principale del nostro difensore è stato quello di far capire ai giudici come si svolge l'estrazione del marmo, cosa paga la città in termini di disagio dal trasporto del marmo e che cosa significa avere le cave. La sentenza che seguirà all'udienza di ieri» ha concluso la Laudanna «sarà la prima di una serie di rinvii alla corte di giustizia europea». |