Sarzana -
C'è ancora incertezza per quanto riguarda la situazione ambientale nel Parco della Val di Magra, dopo la preoccupazione derivata dagli esiti delle analisi compiute dall'Arpal, che hanno rilevato la presenza, anche in superficie, di amianto in forma fibrosa: una sostanza estremamente pericolosa per la salute, soprattutto a livello polmonare. Visto il luogo dove è stata fatta l'inquietante scoperta, situato in località Falaschi, si è ipotizzata la responsabilità della società SERG dei fratelli Matelli, che usava larghe porzioni di terreno per lo smaltimento dei fanghi derivati dalla lavorazione degli inerti. In merito alla vicenda Alessandro Poletti, membro del Consiglio del Parco della Val di Magra nonché esponente di Legambiente, ha precisato «dobbiamo attendere il risultato delle analisi perchè i casi sono due: o c'è una discarica abusiva oppure l'inquinamento potrebbe essere causato dal residuato delle antiche lavorazioni che si facevano in quell'area negli anni '50 e '60»
Già nel Novembre scorso i terreni della SERG erano stati messi sotto sequestro da Corpo Forestale, per violazione della legge per lo smaltimento dei rifiuti speciali e delle norme per la tutela dei beni ambientali sottoposti ai vincoli del Parco. Il tribunale aveva convalidato la seconda parte delle accuse, ma il PM Claudia Merino ha chiesto a questo punto all'Arpal le analisi che hanno portato alla pessima notizia. A questo punto, oltre alle analisi della ASL, si aspettano anche i risultati di una perizia tecnica che, sempre il PM, ha disposto per tutta la zona, sottosuolo compreso. |