Carrara -
Nuovo botta e risposta in tribunale tra l'Associazione dei Produttori del Lardo di Colonnata e il Consorzio dei Salumi tipici delle Apuane. Lo scorso novembre il Ministro dell'agricoltura aveva conferito ai produttori di lardo di colonnata la “tutela provvisoria” del prodotto, in attesa del conferimento dell'IGP, il marchio di identificazione geografica protetta. Il consorzio dei salumi tipici, composto da produttori non colonnatesi, con esercizi dislocati a Massa, Carrara e Montignoso, aveva fatto ricorso al Tar della toscana chiedendo e ottenendo la sospensiva della “tutela provvisoria”.
Ieri la sentenza del Consiglio di Stato che di fatto restituisce ai colonnatesi quanto il Tar della Toscana aveva tolto loro. Un successo per l'associazione che da sempre rivendica il diritto di chiamare “lardo di colonnata” solo il salume prodotto nel paese a monte di Carrara.
E sempre nella giornata di ieri sono arrivate da Strasburgo voci positive sui requisiti igienico sanitari. Non c'è ancora nulla di ufficiale ma sembra che l'UE sia disposta a concedere qualcosa ai piccoli produttori alimentari: stesse norme igieniche delle grandi aziende ma requisiti meno restrittivi con una possibilità di commercializzazione dei propri prodotti limitata ad aree ancora da definire. Una vittoria delle aziende minori che altrimenti non avrebbero avuto i fondi necessari per adeguarsi alle regolamentazioni vigenti.
Continua quindi la battaglia del lardo in attesa del 13 luglio, quando riprenderà il percorso per il conferimento dell'IGP, il tanto conteso marchio di identificazione geografica protetta. |