Carrara -
È stata un'assemblea infuocata quella che si è tenuta questa mattina nella sala mensa dei Nuovi cantieri Apuania: la tensione era altissima da una settimana, da quando cioè la delegazione di Fincantieri aveva fatto una visita di ricognizione a Marina di Carrara. Secondo il percorso stabilito a Roma il 16 aprile durante il tavolo di trattativa nazionale, alla visita dei rappresentanti di Fincantieri avrebbe dovuto fare seguito un immediato incontro di aggiornamento tra Sviluppo Italia e Sindacati. Così non è stato e nell'arco dell'ultima settimana sulla vertenza NCA è calato il silenzio più totale: ed è stato proprio questo silenzio, interrotto di tanto in tanto da preoccupanti voci di corridoio che parlavano di riconversione, ad allarmare lavoratori e sindacati.
Alle 9.30 di questa mattina si è aperta quindi l'assemblea: l'obbiettivo era quello di programmare delle forme di lotta per alzare di nuovo l'attenzione sul caso NCA e solo dopo due ore e mezzo di seduta si è giunti ad una soluzione unitaria. Una seduta cui hanno preso parte, oltre ovviamente i lavoratori e le rsu del cantiere, anche i segretari provinciali di CGIL, CISL e Uil, con i rispettivi rappresentanti dei sindacati di categoria; sono intervenuti anche Paolo Baldini, assessore provinciale alle Attività Produttive, Martina Nardi segretaria della Federazione provinciale di Massa del Partito della Rifondazione Comunista e il Sindaco di Carrara, Giulio Conti. Nel suo intervento il primo cittadino ha ripercorso gli ultimi episodi salienti nella vicenda NCA, dal tavolo romano del 2 febbraio, all'ultimo incontro con il governo, avvenuto lo scorso 16 aprile. Ma le parole di Conti hanno suscitato diversi malumori: il sindaco di Carrara infatti, sarebbe il solo ad avere avuto informazioni sull'esito della visita di Fincantieri a Marina di Carrara, quando invece, secondo gli accordi di Roma, l'aggiornamento avrebbe dovuto essere di dominio pubblico e pressoché immediato.
L'assemblea è quindi proseguita con le proposte dei lavoratori sulle possibili forme di lotta: un nuovo presidio al casello dell'autostrada, il blocco alla stazione ferroviaria e l' occupazione del consiglio comunale di Carrara. Ma la soluzione più popolare era quella dell'occupazione delle navi in cantiere, che dovrebbero essere consegnate nell'arco di un mese, soluzione che solo dopo un dibattito infuocato è stata abbandonata. |