Massa -
Ci sono novità nella vertenza Nasa e Tirrena. Lo scorso martedì Cr Electronic, la società proprietaria delle due fabbriche, aveva presentato il piano industriale: immediate le reazioni di sindacati e lavoratori che avevano giudicato il piano inadeguato e insoddisfacente. I sindacati avevano subito chiesto una serie di garanzie per tutelare i lavoratori, in particolare nel caso in cui la cassa integrazione voluta dalla proprietà, venisse veramente attivata.
Ieri i dipendenti delle due fabbriche si sono riuniti in assemblea e questa mattina le rappresentanze sindacali aziendali hanno steso un documento per formalizzare alcune richieste: i lavoratori ritengono indispensabile la presentazione di un piano di gestione economica su base trimestrale, in cui si esplicitino in maniera puntuale i progetti e gli investimenti che la proprietà intende portare avanti nel breve periodo; il riferimento è a tutta una serie di attività vitali per il funzionamento delle fabbriche, come la messa in sicurezza di alcuni impianti, il ripristino delle linee telefoniche, la calendarizzazione delle merci in arrivo.
E a poche ore dal termine della riunione delle Rsa la notizia: CR Electronic ha ufficialmente formalizzato la richiesta di cassa integrazione ordinaria per 20 dipendenti di Tirrena Macchine e 10 di Nasa, un provvedimento motivato secondo la società dalla temporanea riduzione del carico di lavoro.
Si apre ora una fase intensa: martedì si terrà un nuovo tavolo di trattativa in cui si confronteranno le
diverse posizioni. Nel frattempo però non è escluso che dopo la comunicazione dell'ufficializzazione della richiesta di cassa integrazione i lavoratori organizzino delle iniziative per sostenere le loro posizioni: tra le soluzioni possibili il blocco degli straordinari. “Non ha senso” dicono da Nasa “che ci mettano in cassa integrazione per mancanza di carichi di lavoro e nel frattempo continuino a chiederci ore e ore di lavoro straordinario”.
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