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  Marina di Massa tra le zone ad alto rischio erosione
Umberto Sarto dell'Associazione Commercio e Turismo di Massa Carrara: “questi dati scoprono l'acqua calda”. E intanto resta in sospeso il caso-Magliano
Massa - Marina di Massa è una zona ad alto rischio erosivo: è quanto emerge dallo studio della commissione europea pubblicato ieri e dedicato appunto all'analisi del fenomeno sulle coste europee. La relazione suddivide le zone costiere italiane in diverse aree a seconda dell'impatto del fenomeno erosivo: secondo questa speciale graduatoria il litorale apuano rientra nella seconda fascia di rischio, quella arancione. Umberto Sarto dell'Associazione Commercio e Turismo di Massa Carrara sottolinea l'importanza del problema-erosione in una zona, come quella di Marina di Massa, ad alta affluenza turistica e continua “questi dati scoprono l'acqua calda”. Sarto ricorda infatti che fin dagli anni settanta nella zona erano stati avviati interventi nel tentativo di contenere i danni legati all'erosione: di qui la costruzione delle scogliere, tutt'oggi presenti, che se da un lato avevano migliorato la situazione in loco, dall'altro avevano causato un'accentuazione del fenomeno nel litorale più a sud. Da allora più nulla, fino al recentissimo progetto da 30 milioni di euro finanziato dalla Regione Toscana: si tratta di un intervento generale e strutturale, studiato da Pisa Ricerche, che a partire dal 2005 andrà a interessare il litorale tra le colonie di Marina di Massa e il Cinquale, al confine con il Comune di Montignoso. Il progetto prevede anche un esperimento in vasca, realizzato dal Politecnico di Bari, che riguarderà esclusivamente la zona dove attualmente sorgono le scogliere: nella parte restante del litorale massese sono invece previsti interventi di ripascimento via mare e via terra. Ma in vista dell'apertura della stagione balneare 2004, torna d'attualità un altro problema che in questi mesi ha preoccupato gli operatori del turismo: è il caso del divieto di balneazione alla foce del fiume Magliano, scattato a seguito delle analisi eseguite a fine 2003 che avevano indicato dei livelli di inquinamento superiori alla norma. Una situazione che continuerà ad essere monitorata nei prossimi mesi: in base ai risultati dei rilevamenti dell'Arpat, la regione toscana deciderà se consentire la balneazione almeno nella seconda parte della stagione estiva.
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Ultimo aggiornamento ore 18:38 del 18.05.04 | redazione
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