Legambiente Carrara torna all’attacco dopo che, in merito all’inchiesta sull’alluvione del 23 settembre 2003, dall’amministrazione del comune di Carrara è partita una lunga serie di rassicurazioni sullo stato del territorio comunale.
“Ci spiace disturbare questo clima rassicurante – dicono gli ambientalisti carraresi - ma non ci sentiremo in ottime mani finché non avremo chiari segnali che la volontà di risolvere i problemi dei cittadini è anteposta agli interessi di gruppi economici privati”.
Ricordando i vari elementi problematici tutt’ora presenti nel territorio carrarese (dalle strade costruite nel fondovalle allo stati dei ravaneti, passando per le condizioni del fiume Carrione) Legambiente sottolinea che “il vero problema non è che si è fatto poco e male, ma che si persevera nel non voler vedere i veri problemi da affrontare”.
“Se l’inerzia dell’Amministrazione anche dopo l’alluvione può apparire sorprendente e inspiegabile – dice Legambiente Carrara – essa diviene comprensibile e chiara alla luce della sua linea ispiratrice: va bene la sicurezza dei cittadini, ma solo se non di-turba l’obiettivo prioritario di assicurare gli interessi privati di ogni genere, dall’escavazione all’edilizia. Ci scuseranno dunque gli amministratori – conclude l’associazione - se tremiamo al pensiero che il nostro futuro è nelle loro mani.
Cinzia Chiappini