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La Rete Contro la precarieta' "chiude" il Nidil
I precari spezzini proseguono le loro iniziative simboliche contro confederali e istituzioni
La Spezia -
Ieri con un'azione simbolica la “Rete contro la precarietà” della Spezia ha ostretto alla chiusura la sede locale del Nidil (il sindacato dei lavoratori atipici della CGIL) : dopo aver occupato l'assessorato alla Buona Occupazione, l'attenzione della rete si ora rivolta alla CGIL, che secondo i promotori dell'iniziativa sarebbe ormai diventata “mera parvenza di se stessa e strumento di pacificazione sociale, dannosa solo per quanti lavorano e sono sfruttati”. In particolare secondo i “precari spezzini” proprio il NIDIL, rappresenterebbe palesemente un ulteriore tentativo di gestire e soffocare un conflitto, vale a dire quello tra dipendenti precari e datori di lavoro.
“Con la nostra azione – dicono dalla Rete contro la precarietà - vogliamo sottolineare l'atteggiamento connivente con il padronato manifestato sempre più spesso da parte dei sindacati locali”. A mo' di esempio di tale tteggiamento la rete cita il caso dell'accordo di Cgil, Cisl, e Uil con ComData oppure il licenziamento politico di un lavoratore della Call&Call, il call center spezzino di proprietà di Umberto Costamagna.
“Con la nostra azione vogliamo anche sottolineare – proseguono i precari - come in un desolante panorama di perdita di diritti e di dignità della classe lavoratrice, la posizione dei sindacati locali non faccia altro che avvallare le logiche della imprenditoria locale sempre più legata all'utilizzo di manodopera atipica”. |
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Ultimo aggiornamento ore
19:34 del 22.03.07 | redazione
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