Non si è ancora consumata del tutto la rottura tra Ferdinando Giorgieri e Massimo Federici, candidato sindaco dell’Unione alla Spezia. Giorgieri, sostenuto dai Verdi e dalla lista “Città del sole”, il mese scorso aveva partecipato alle primarie del centrosinistra con un programma di forte impronta ambientalista, ottenendo il 15% dei consensi. Subito dopo le primarie ha dichiarato che avrebbe lavorato insieme al vincitore per elaborare un programma politico utile per la città.
E le occasioni, anche pubbliche, per stimolare Federici ad assumere posizioni nette sui nodi della politica spezzina (dal porto all’ex area Ip, dall’Enel alla razionalizzazione della macchina amministrativa comunale) non sono mancate. Momenti di confronto che sono diventati invece spunti per polemiche interne alla coalizione di centrosinistra.
“Il vero problema – dice Ferdinando Giorgieri – è che Federici non ha nemmeno un vero programma politico col quale confrontarsi, ma solo frasi vuote, parole in libertà. Per noi la questione è di metodo: facendo così si fregano i cittadini, che non potranno mai sapere cosa farà in pratica il politico che si apprestano a votare”.
Nonostante la delusione, però, la “Città del sole” non intende uscire dall’Unione. Si prendano loro, dicono, la briga di buttarci fuori. Se comunque dovesse maturare una rottura di Giorgieri con lo schieramento di centrosinistra, questa riguarderebbe solo la lista della città del sole e non i Verdi, legati a livello nazionale all’unione.
A quel punto, saranno gli esponenti della lista civica a dover decide se ritirarsi dalla competizione elettorale o avvicinarsi ad altri gruppi. Ma intanto si continua a sperare di poter ricucire lo strappo; sulla base del programma, sottolinea Giorgieri, e non delle poltrone.
Fabio Nardini