Terremoto, chock, sorpresa sono solo alcuni dei termini utilizzati in queste ore per definire il risultato delle primarie carraresi, conclusesi ieri sera con la vittoria di Angelo Zubbani, assessore della giunta Conti sostenuto dallo Sdi.
A parte la sorpesa di assistere all'affermazione di un candidato sostenuto da un partito tutto sommato piccolo come quello dei socialisti, per comprendere le dimensioni e la portata politica di quanto è accaduto ieri, si deve necessariamente guardare al nome e alla coalizione che sosteneva lo sconfitto: Gian Maria Nardi, segretario provinciale dei Ds, appoggiato oltre che dal suo partito, da Margherita e Rifondazione Comunista. Una formazione questa contro la quale in pochi avrebbero scommesso e che godeva di tutti i favori del pronostico. Le cose però sono andate diversamente ed è difficile spiegare l'accaduto scaricando semplicemente le colpe su Elena Beisso, che con la sua buona prestazione potrebbe essere tacciata di aver "sottratto" a Nardi 1.164 voti.
I motivi sono altri, in primis la capacità dei simpatizzanti socialisti, che nel corso degli ultimi anni si erano sparsi tra i vari partiti in una sorta di diaspora politica, di ritrovarsi e fare quadrato attorno a Zubbani.
L'asessore all'assetto del territorio ha avuto poi anche il merito di riuscire a portare dalla sua qualche elettore del centro destra: diffile dire se abbia contato di più la mossa di Michela Pinelli, consigliera provinciale di Forza Italia che a pochi giorni dal voto ha annunciato il suo sostegno a Zubbani o l'iniziativa di Mirko Giromella, imprenditore vicino al centro destra che si è preso la briga di inviare un centinaio di lettere per sollecitare il suo entourage a votare l'esponente dello Sdi, preoccupandosi di includere nella busta l'euro necessario a sostenere le spese organizzative delle Primarie.
Ed è ancora più difficile prevedere la fedeltà di questi elettori, che in occasione del voto di aprile, quando ormai l'esperimento delle primarie sarà un lontano ricordo, potrebbero fare marcia indietro e optare per uno dei candidati del centro destra.
Fattori questi che si sono andati a innestare su un terreno per così dire politicamente sconnesso, reso instabile dalle divisioni che negli ultimi mesi hanno allentato le maglie dei democratici di sinistra: non bisogna dimenticare infatti che fin dalla sua presentazione la candidatura di Nardi aveva sollevato non poche discussioni, all'interno dello schieramento diessino.
Non è difficile quindi comprendere lo scompiglio in cui è piombato il centro sinista carrarese all'indomani della vittoria di Zubbani.
I primi a battersi il petto sono proprio i Ds che per spiegare la debacle elettorale hanno scomodato il segretario regionale.
Andrea Manciulli. Subito dopo aver chiarito che il partito da oggi sosterrà all'unisono Angelo Zubbani, il dirigente diessino ha spiegato che "a Carrara c'era un clima complicato" aggiungendo poi che "aver cambiato a ogni scadenza il candidato sindaco ha creato dei problemi di rapporto con la città".
E se i ds piangono, gli altri partiti della coalizione certo non ridono.
Cinzia Chiappini