Ancora un'azione di lotta alla Spezia, sabato scorso, sul tema quanto mai attuale del lavoro precario. La Rete contro la precarietà, il gruppo che da tempo in città si batte per la difesa e l'organizzazione dei lavoratori atipici e irregolari, ha occupato l'ufficio dell'assessore alla Buona occupazione del Comune della Spezia. L'assessore, Massimo Carosi di Rifondazione comunista non era in quel momento in ufficio ma l'azione - che ha visto l'affissione di uno striscione
e la distribuzione di volantini all'interno del pazzo comunale - ha colpito lo stesso nel segno.
I motivi che hanno spinto la rete contro il precariato ad agire sono sotto gli occhi di tutti: mentre storiche fabbriche come la ex Vaccari di S.Stefano Magra chiudono da un giorno all'altro, gettando nella disoccupazione centinaia di lavoratori e altre vengono pesantemente ridimensionate, le uniche attività nuove come i call center offrono lavori senza garanzie e
sottopagati. E chi cerca di esercitare i propri diritti viene semplicemente lasciato a casa. E' successo, ne abbiamo parlato nelle settimane scorse, a Francesco, un dipendente della Call and Call al quale non è stato rinnovato il contratto dopo che aveva preso la parola in un'assemblea sindacale.
quot;Vogliamo oggi sottolineare - hanno dichiarato gli attivisti della rete contro il precariato -come la fonte principale di occupazione locale sia costituita da lavoro precario, favorito da un atteggiamento compiacente e connivente proprio da parte degli amministratori. E l'esistenza di un assessorato alla Buona occupazione non fa altro che ribadire l'appoggio a questo sistema economico della classe politica; un merito particolare va l'assessore Carosi – proseguono gli attivisti - rappresentate del partito della Rifondazione Comunista, partito che per ottenere consenso elettorale si dice promotore di battaglie in difesa dei diritti ma che nella realtà dei fatti obbedisce - come tutti gli altri partiti - alle logiche del mercato e della mercificazione delle vite”.
quot;Hanno sbagliato obiettivo" si difende Massimo Carosi, e aggiunge che come assessore non ha certo il potere di arginare la precarizzazione del lavoro. Ricorda di essere sempre stato contrario alle riforme peggiorative della condizione dei lavoratori e di aver invece appoggiato tutte le lotte condotte negli ultimi anni dagli operai spezzini. "Io sabato non ero in ufficio ma se ci fossi stato avrei comunque cercato un confronto, un chiarimento anche con chi mi contestava" conclude. Ma, a una domanda specifica sulla vicenda del "licenziamento politico" di Francesco, dichiara di non essere informato.
Fabio Nardini