La Spezia -
All'indomani della bufera scopiata dopo il caso del policlinico Umberto I, ormai noto come l'ospedale dello scandalo, è partita ieri sul mandato del ministro della salute Livia Turco un'inchiesta su molte strutture ospedaliere della penisola. E' il caso dell'ospedale S. Andrea della Spezia, unica struttura passata al staccio nella provincia spezzina, scelta dai nove militari provenienti dal comando regionale di Genova perché, hanno spiegato, è l'ospedale più antico. L'ispezione è arrivata a sorpresa ma non inaspettata, e il S. Andrea l'ha superata senza particolari problemi. Sono stati esaminati da cima a fondo quasi tutti i reparti, i carabinieri del N.A.S. hanno iniziato alle sette in punto dal pronto soccorso alla medicina d'urgenza per poi passare a otorino, ortopedia, chirurgia, ginecologia, radiologia continuando infine in tutti gli altri reparti. Il risultato è quindi positivo, anche se i militari avrebbero riscontrato qualche irregolarità nella conservazione di alcune lastre non tenute sotto chiave come previsto dalla legge sulla privacy e anche il numero degli armadietti presenti negli spogliatoi del personale sarebbe troppo scarso. Lievi difetti che la direzione sanitaria dell'ospedale si è già impegnata a coreggere al più presto, anche se precisa che i problemi rilevati dai N.A.S. sono di minimo conto rispetto ad altre realtà italiane. E infatti sono stati 672 gli ospedali pubblici in tutta la penisola passati al vaglio da 1600 carabinieri del N.A.S. che da ieri mattina oltre a controllare l'adeguatezza delle strutture, hanno verificato anche la regolarità degli appalti, da quelli per le pulizie a quelli per la fornitura di materiale e aparecchiature sanitari. A quanto pare in Italia i primi da curare sarebbero proprio gli ospedali. |