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Call&Call: niente contratto per il lavoratore dissidente
L'azienda, come promesso, ha confermato tutti i dipendenti ... tranne uno
La Spezia -
Alla Call and Call di La Spezia – il call center dell’imprenditore Umberto Costamagna - parlare costa caro: almeno, parlare in un’assemblea dei lavoratori e denunciare le condizioni di precarietà dei lavoratori. Costa il posto di lavoro, come ha potuto sperimentare a sue spese Francesco, un giovane dipendente assunto come Co.co.pro. Il 31 dicembre il suo contratto non è stato più rinnovato e ora Francesco è disoccupato. La direzione aziendale parla di scarsa produttività ma la coincidenza tra l’intervento in assemblea e la decisione di non rinnovare il contratto è quanto meno sospetta. C’è da segnalare che in base ad un accordo sindacale i contratti in scadenza il 31 dicembre avrebbero dovuto essere prorogati di tre mesi, e di fatto quasi tutti sono stati prorogati. Tra le eccezioni proprio quella di Francesco, da quasi un anno attivista sindacale all’interno della Call and Call. Le reazioni del mondo sindacale e politico spezzino sono state quasi inesistenti, almeno finora, mentre si moltiplicano le iniziative dal basso. Il Comitato Precari Studenti e Operai, del quale fa parte anche Francesco, ha diffuso un manifesto nel quale si parla apertamente di “licenziamento politico” e per il prossimo sabato sono previsti presidi nelle strade della città. Anche in preparazione di una manifestazione prevista per la metà di febbraio. |
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Ultimo aggiornamento ore
19:47 del 08.01.07 | redazione
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