Carrara -
Per la pace, il rispetto delle regole democratiche e la difesa della Costituzione nata dalla Resistenza: intorno a questi tre assi si snoda la celebrazione del 25 Aprile; una "guerra di liberazione nazionale", la guerra di tutti gli italiani per la libertà e per la democrazia.Due canzoni, una delle brigate nere e una delle brigate partigiane, ricordano in modo emblematico il clima di quei giorni: "Le donne non ci vogliono più bene / perché portiamo la camicia nera" cantavano i fascisti; e dall'altra parte: "Ogni contrada è patria di un ribelle / ogni donna a lui dona un sospiro" cantavano i partigiani. Basti ricordare, per chi c'era, l'atmosfera di cupo silenzio delle città e delle contrade, deserte nei mesi dell'occupazione, e l'esplosione improvvisa di gioia, affollata, urlata, felice, che accolse le forze militari anglo-americane. Eppure è sempre più frequente che la nostra guerra di liberazione venga ricordata come guerra civile: fa parte di una delle brecce che il revanscismo fascista è riuscito ad aprire nella memoria corrente.
È la festa della liberazione dal nazifascismo.
È la festa per un paese affinchè sia sempre più schierato per la pace, i diritti, la laicità.
Buon 25 Aprile a tutte ed a tutti. |