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Sospese le proiezioni al Garibaldi
La sala spezzina, pressata da un mercato vorace e spietato, non riesce più a far fronte alle spese per mantenere in attività la sua intelligente proposta cultural-cinematografica. Per questo scegliamo di pubblicare in forma integrale il duro comunicato inviato alle redazioni locali
La Spezia -
Gli sforzi fatti a dicembre e gennaio non sono serviti recuperare con le proprie forze un numero di spettatori minimo che consentisse un progetto di apertura a lunga scadenza. I tentativi di comunicare con l'amministrazione locale non hanno portato ancora ad una risposta ufficiale. Non vi è stato nemmeno il ritegno di rispondere, come del resto dimostrano gli articoli apparsi sui giornali questi giorni, che scivolano senza lasciare segno, senza che nessuno si prenda la briga di rispondere, quasi che ignorare sia il modo per far tacere questa voce e sia eticamente concepibile per i rappresentanti che siedono alle poltrone comunali. Se la lotta tra le piccole strutture e il megacine è solo un fatto economico tra privati, certo non si può negare che chi ha consentito di costruire una tale struttura non debba oggi prendersi delle responsabilità. Il Garibaldi, è in queste condizioni grazie a quelle decisioni. E le altre sale non sguazzano nell'oro... e il loro destino non è più roseo di quello del Garibaldi. Se avessero dovuto pagare di tasca propria l'affitto sarebbero chiuse da tempo, ma per fortuna ci sono parrocchie, mutui e soccorsi che sembrano non tremare sotto al peso delle grosse perdite, Lo sforzo fatto per creare una piccola schiera di cinefili non ha funzionato, e questo forse che a livello personale ferisce di più chi ha creduto in questa scommessa, di avere une vero cinema D'Essai a La Spezia. Forse è vero, la sala stessa ha sofferto, non è più un gran cinema, ma certo che i film che sono passati sul suo schermo negli ultimi mesi fanno invidia a strutture più grandi e sfavillanti. Il vero problema, la vera tragedia forse è proprio questa... anche il pubblico latita! 5 Film di Tarkoskij di seguito... a Milano sono un evento, qui sono passati inosservati. Poche sere fa "Il Sorpasso" è stato proiettato in un cinema di Carrara e almeno 90 persone erano presenti. 90 persone al Garibaldi di La Spezia non sono venute nel totale di tutti i 5 film di Tarkoskij... Anche a livello sociale si potrebbe pensare che questa è una lotta tra il piccolo e il mega, tra il cinema fatto di passione e il cinema supermercato che vogliono le multinazionali. Ma nemmeno questo in realtà è successo ha appassionato, a meno che non si possa considerare una forma di lotta l'alzare le spalle... In realtà vi è una deriva più profonda della chiusura di un cinema. Vi è una deriva verso il vuoto, il buio, e forse più di questo che ci dovremmo preoccupare. E non delle strutture inutili, non dei baracconi che sono stati creati il cui solo mantenimento mangia tutte le risorse disponibili. Musei che se non fossero visitati da quei pochi turisti che deviano poche ore dalle Cinque Terre si potrebbe fare a meno di aprirli la mattina. Poche migliaia di euro sarebbero bastati a far vivere un cinema tutto l'anno...Con poche migliaia di euro quanti aperitivi si possono organizzare ai musei? Pochi... Quanti stipendi si possono pagare "alla cultura"? Ma questa è la situazione di La Spezia: Più dicono che è moderna e creativa, più è spenta e malinconica. Più dicono che sia in salute e in ripresa, più è marciscente e verso il baratro. Più mettono aiuole e fanno strade pedonali, meno locali accoglienti e meno persone sono per le strade Più i nostri politici parlano sicuri e spavaldi in TV, più c'è timore a camminare la sera in città. E così continuiamo a mettere aiuole, tra il nichilismo dei container e dei campi di ferro. Basta non pensare. Comitato per il Cinema Garibaldi
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Ultimo aggiornamento ore
14:22 del 01.03.06 | redazione
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