È stata una giornata intensa quella di oggi per i rappresentanti di Legambiente impegnati a presentare a Massa e alla Spezia le proposte dell'associazione ambientalista in materia di gestione dei rifiuti. Non è ovviamente un caso che l'iniziativa si sia svolta in uno stesso giorno su queste due province: Massa-Carrara e La Spezia sono state infatti il teatro degli illeciti portati alla luce dall'operazione Sinba e, come hanno sottolineato gli esponenti di Legambiente, di altri gravissimi casi di reati ambientali. Dopo aver seguito la vicenda della falda della zona industriale apuana e, sul fronte ligure, quelle delle bonifiche di Pitelli, Campo in Ferro e dell'area ex-Ip, i vertici dell'associazione ambientalista sono rimasti tutt'altro che sorpresi dallo scoppio del recente caso di riciclaggio di rifiuti che ha coinvolto le due province. E proprio prendendo atto della natura strutturale dei problemi di questi due territori, Legambiente si è fatta avanti proponendo misure che puntano a modificare alla radice la gestione delle questioni ambientali: la prima, riguarda la creazione in ciascuna delle due province di un osservatorio su ambiente e legalità, un organo deputato al controllo e alla prevenzione degli illeciti ambientali; la seconda iniziativa è quella di sollecitare in modo pubblico ed esplicito le istituzioni competenti (regioni, province e comuni) a dotarsi in tempi brevi di regolamenti sulla gestione dei rifiuti speciali e pericolosi, in un percorso analogo a quello attuato per quelli urbani.
L'incontro di oggi ha poi fornito l'occasione all'associazione ambientalista di annunciare che, nei prossimi giorni, saranno avviate le procedure legali per la costituzione di Legambiente come parte offesa, nell'ambito dell'inchiesta Sinba: a portare avanti questo percorso saranno l'avvocato Paolo Fraschini e l'avvocato Roberto Lamma, che hanno sottolineato come questa azione sia mirata tra le altre cose a fare da “pungolo” per le amministrazioni pubbliche coinvolte nella vicenda affinché anch'esse si costituiscano parte offesa.
Un intervento quello di Legambiente dalle forti valenze politiche, visto il ruolo che l'associazione ambientalista punta ad assegnare agli enti locali: come ha spiegato Enrico Fontana, della segreteria nazionale di Legambiente “La politica deve fare un passo avanti, le istituzioni devono farsi carico del problema e aiutare le realtà che già si operano nel settore, dalle forze di polizia alle associazioni ambientaliste”. Responsabili dei costituendi Osservatori per l'Ambiente e la Legalità (già operativi in Basilicata, Campania e Lazio) saranno quindi le amministrazioni, nel caso di Massa Carrara e La Spezia, quelle provinciali: dopo aver incassato la disponibilità dell'assessore all'ambiente apuano Narciso Buffoni, i rappresentanti di Legambiente si sono spostati, nel pomeriggio nella Città del Golfo, in cerca di un secondo consenso.