Ha lasciato oggi la Spezia alla volta di Roma, l'equipaggio della Margaret la nave georgiana affondata nei pressi della città del golfo nella notte tra il 2 e il 3 dicembre. Il personale (composto da 12 uomini e una donna) sarà ospitato dall'ambasciata georgiana in Italia prima di rientrare in patria. Nelle acque della spezia continuano intanto le operazioni dei sette mezzi della Castalia, la Società italiana di Ecologia Marina impegnata a limitare la fuoriuscita del carburante dal relitto. Secondo quanto ha fatto sapere questo pomeriggio la Capitaneria di Porto spezzina, al momento la Margaret è circondata da una sottilissima iridescenza, vale a dire uno strato oleoso di carburante che galleggia in superficie: la macchia è contenuta dalle panne oceaniche galleggianti posizionate intorno al relitto, che oltre a circoscrivere hanno anche la funzione di assorbire il carburante in uscita, raccolto anche dai mezzi anti-inquinamento attivi sul posto.
Nonostante la nave non si muova, hanno spiegato dalla Capitaneria, al momento non è ancora possibile intervenire per svuotare i serbatoi, dive sono stipati ancora migliaia di litri di carburante , che costituiscono una vera e propria minaccia per tutto l'ecosistema del golfo. Com'è stato ricordato più volte nei giorni scorsi, solo dopo la rimozione di tutto il carburante dalle casse della Margaret il pericolo di un disastro ambientale potrà essere definitivamente scongiurato: per questo associazioni ambientaliste, organizzazioni della società civile e gli stessi esponenti della politica spezzina hanno auspicato e sollecitato un intervento risolutivo dei mezzi-anti inquinamento, che però ad oggi non è stato ancora effettuato.
A impedire l'intervento sui serbatoi della Margaret, hanno spiegato ancora dalla capitaneria di porto della spezia, le avverse condizioni meteorologiche, che hanno reso impossibile effettuare anche i rilevamenti preliminari: “prima di intervenire dobbiamo avere un quadro preciso della situazione per capire dove si trovano esattamente gli sfiatatoi da cui continua a fuoriuscire, in modo lento ma costante, il carburante” hanno precisato dalla capitaneria.
Ogni giorno i sommozzatori si immergono nei pressi del relitto per studiarne la posizione e metterla a confronto con le carte della nave e le testimonianze rilasciate dall'equipaggio: purtroppo però la visibilità sott'acqua è assai limitata perchè il moto ondoso piuttosto intenso in questi giorni continua a smuovere il fango che ricopre la diga foranea della Spezia su cui appoggia la Margaret
L'intervento per lo svuotamento dei serbatoi quindi non sembra essere imminente dal momento che i rilevamenti del caso sul relitto sono ancora in una fase piuttosto arretrata. Notizie più rassicuranti arrivano invece sul fronte delle coltivazioni dei mitili: l'area è libera da qualsiasi tipo di iridescenza e anche la zona dello stabulatore è al momento fuori pericolo.