La Spezia -
La tensione che già da molti giorni si respirava tra i lavoratori dei cantieri San Marco della Spezia è sfociata ieri pomeriggio nella decisione di occupare l'azienda. A spingere verso questo passo sono state le lettere di licenziamento spedite a 33 dipendenti e la mancata volontà da parte della famiglia Calderan, proprietaria dei cantieri, di giungere a una ricomposizione della vertenza.
Nell'assemblea di venerdì scorso, alla quale avevano partecipato anche numerosi politici locali, i lavoratori si erano dati appuntamento ieri per una nuova assemblea che ha visto prevalere la decisione di promuovere forme di lotta più dure. Da questa mattina, quindi, oltre 70 lavoratori presidiano i cancelli della San Marco, e la produzione naturalmente è sbloccata; anche alle maestranze delle ditte appaltatrici è impedito l'accesso ai cantieri. Già da ieri sera comunque, gli operai rumeni impiegati nel cantiere erano stati contattati da rappresentanti sindacali e stamattina nessuno di loro si è presentato in fabbrica.
L'occupazione, spiega il segretario della Fiom della provincia della Spezia Fabrizio Natale, ha come obiettivo principale il ritiro dei licenziamenti già avviati dalla proprietà, in vista dell'attuazione del Piano industriale a suo tempo promesso dai fratelli Calderan ma mai attuato. Il clima in fabbrica per tutta la giornata di oggi è stato sereno, nonostante la comprensibile tensione dei lavoratori, comunque decisi a portare avanti l'occupazione. Nei prossimi giorni continuerà il blocco della produzione e i presidi ai cancelli, e ci saranno con ogni probabilità anche uscite esterne, ancora da definire, per far conoscere meglio all'intera città le ragioni della lotta. Una città già colpita dalla crisi di altri importanti poli industriali, a cominciare dalla san Giorgio. |