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  Acqua: dopo due giorni di disagio, Carrara torna alla normalità
Le cause dell'intorbidamento delle fonti secondo l'amministrazione sarebbero da imputare al maltempo: ma se tutta la Toscana è stata colpita dalle forti piogge, i disagi al servizio idrico si sono registrati solo nella città del marmo
Carrara - Lo scorso fine settimana il maltempo ha colpito in modo serio tutta la Toscana o quasi, creando diversi disagi alla popolazione: problemi alla viabilità e fiumi vicini allo straripamento hanno preoccupato diversi centri della regione. Le intemperie ovviamente non hanno risparmiato nemmeno l'alta Versilia, colpita nel 1996 dall'alluvione, né la città di Carrara, sconvolta dai danni del maltempo nel 2003. Questa volta i disagi per fortuna sono stati ridotti ma, quanto accaduto nella “Capitale del Marmo” spicca quantomeno per singolarità. In città non si sono registrati i consueti problemi alla circolazione automobilistica né il più temibile rischio di esondazione del fiume Carrione: i cittadini apuani per due giorni non hanno potuto utilizzare l'acqua del servizio idrico.


Unico caso in tutta la regione, le fonti che riforniscono l'acquedotto pubblico si sono intorbidate proprio a causa del maltempo, obbligando l'amministrazione ad emanare un'ordinanza urgente per avvertire la cittadinanza di non utilizzare né a scopo alimentare né per l'igiene della persona, l'acqua dei rubinetti. Ad essere interessate al provvedimento le zone del centro cittadino, le frazioni di Bonascola, Fossola, Stadio e il paese di Sorgnano, vale a dire le aree rifornite dalle polle di Torano e dalla fonte del Ratto, situata in zona “Le Canalie”.

Tutto è iniziato sabato mattina quando gli strumenti posti presso le fonti dalla società Gaia hanno segnalato un inquinamento superiore alle soglie consentite dalla legge: le analisi della Azienda Usl numero 1 hanno confermato l' intorbidimento, spingendo l'amministrazione a intervenire. L'avviso alla popolazione, che in questi casi dovrebbe essere più rapido possibile, è arrivato invece con estremo ritardo: gli esami sulle fonti erano infatti già a disposizione in tarda mattinata, al Municipio carrarese hanno impiegato molto tempo prima di emettere l'ordinanza, arrivata a Radio e tv solo alle 13, quando cioè molti cittadini stavano cucinando o avevano già pranzato. Oltre all'indicazione dei divieti e delle zone interessate dal disagio, l'ordinanza stabiliva che Gaia, la società che gestisce il servizio idrico, avrebbe dovuto provvedere a rifornire i cittadini di acqua potabile, allo scopo di limitare i disagi: ma anche in questo caso l'intervento è stato tutt'altro che immediato visto che, i carraresi sono stati costretti a prendere d'assalto i supermercati della zona per fare le scorte d'acqua. Nella serata di sabato, trovare una bottiglia di minerale in città era pressoché impossibile: il che significa - con tutta probabilità - che i punti di rifornimento pubblico o non sono entrati in funzione o sono passati del tutto inosservati agli occhi di chi cercava un po' d'acqua.

La situazione ha poi iniziato a migliorare da quando, nella tarda serata di sabato, è arrivata la notizia della revoca parziale dell'ordinanza: l'amministrazione carrarese, preso atto delle nuove analisi della Asl, ha dato il via libera all'uso dell'acqua per l'igiene personale. Il giorno successivo, domenica, sono apparsi per le strade i primi volantini informativi e le cisterne dell'acqua potabile hanno iniziato a fare il giro della città per rifornire i carraresi.

Tutto è tornato alla normalità oggi alle 13.30, quando l'amministrazione carraresi, preso atto dell'esito degli ultimi rilievi ha sollevato anche il divieto all'uso alimentare dell'acqua. Preoccupanti le valutazioni degli esperti, secondo cui la città, dopo il caso rifiuti e l'inquinamento da pm10, si troverebbe davanti all'ennesima emergenza ambientale, provocata dall'uomo. Come ha rilevato Piero Sansoni di Legambiente Carrara – esperto delle risorse idriche del territorio apuano – non è affatto normale che il maltempo provochi questo genere di disagi: “Dove non ci sono le cave,  questo genere di fenomeni non si registra, almeno non con queste modalità”, ha spiegato Sansoni, chiarendo che “le fonti che riforniscono la città sono state intorbidate dal terriccio ma anche dalla marmettola e dagli altri materiali derivati dall'escavazione del marmo. Il terreno delle nostre montagne non filtra  più, i fanghi di superficie arrivano direttamente alle fonti attraverso le cavità carsiche, rese accessibili dalle spaccature provocate dall'attività estrattiva”.

Secondo le previsioni meteo, una nuova perturbazione arriverà sull'alta Versilia già da questa sera: la Protezione civile  ha lanciato l'allerta, in vista di precipitazioni diffuse e continue, anche a carattere di rovescio o temporale, di forte intensità. Sarà forse opportuno che i carraresi facciano nuove scorte di acqua minerale?

Ascolta Piero Sansoni di Legambiente Carrara esperto delle risorse idriche del territorio apuano

Ultimo aggiornamento ore 20:37 del 05.12.05 | redazione
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